
Due anni di reclusione e risarcimento ai familiari della vittima. E’ questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Francesca Pinacchio ad Aurel Coitoru, rumeno 45 enne che il 5 ottobre 2015 si trovò coinvolto nell’incidente nel quale trovò la morte di Maria Luisa Esposito nei pressi di un incrocio nei pressi della strada Statale 17, tra Sulmona e Pettorano sul Gizio, dal quale la donna stava uscendo per proseguire verso la città ovidiana.
Esposito morì sul colpo a causa del violento impatto sul lato del guidatore tra la sua Volkswagen e l’Alfa Romeo di Coitoru, al quale la Procura della Repubblica ha contestato di non aver tenuto una velocità rapportata alla minore visibilità per l’ora serale. Fondamentali sono state le consulenze dei tecnici per ricostruire la dinamica dell’incidente. Il giudice, però, non ha accolto la richiesta della difesa per l’espletamento di una perizia onde ricostruire ancora, sulla base dei danni riportati dagli autoveicoli, la velocità tenuta dal conducente dell’”Alfa”, individuata dal consulente del Pubblico Ministero in circa 90 chilometri orari.
“Non solo l’imputato avrebbe potuto arrestare la marcia in soli 45 metri se avesse viaggiato alla velocità di 70 km orari – ha spiegato la difesa della parte civile – secondo quello che afferma lo stesso consulente dell’imputato su specifica domanda del suo difensore; ma certamente, seppure non si fosse del tutto fermato avrebbe determinato l’impatto con l’autovettura condotta dalla prof.ssa Esposito procurandole al più delle modeste lesioni”. Anche il capo compartimento ANAS, Simona Cicconi, era tra gli imputati poiché il PM gli attribuiva la responsabilità di non aver sostituito il guardrail che impedisce la visibilità dell’incrocio con via Delle Chiuse. Per le, però, il tutto si è chiuso con l’assoluzione per incompletezza delle prove a suo carico.
A Croitoru è stata concessa la sospensione condizionale della pena ma è stato condannato anche a risarcire i danni agli eredi della vittima, da liquidare in separato giudizio civile; questa condanna è stata estesa alla impresa assicuratrice che la parte civile è stata autorizzata a citare in giudizio.
Pubblichiamo anche la precisazione del legale di Coitoru:
Serve menzionare anche il concorso di colpa della vittima nella causazione del sinistro, in quanto la stessa non si era arrestata allo stop come emerge dal capo di imputazione e come dichiarato dal consulente del PM.
Anche il riconoscimento di una minima percentuale di concorso nella causazione di un sinistro mortale purtroppo comporta la condanna. Tuttavia non è corretto in questo caso dire che il Croitoru, provocò un incidente mortale posto che il PM ha contestato l’apporto causale di entrambi i conducenti. La precisazione si rende necessaria, poiché avendo riportato nome e cognome del condannato è importante tutelarne in questo senso la reputazione, in quanto dalla lettura dell’articolo e del titolo sembrerebbe che ilCroitoru abbia provocato un incidente mortale a causa della propria velocità di guida.
Commenta per primo! "Incidente mortale sulla statale: 45enne condannato a due anni di reclusione"