Indennità e beneficenza, nessuno si aggiunge alla lista

Il cedolino di pagamento sarà emesso la prossima settimana, ma gli uffici di palazzo San Francesco avranno il solito da fare, o quasi. Alle indennità da consiglieri comunali a Sulmona alla fine hanno infatti rinunciato in pochi, ovvero quelli che lo avevano comunicato nella movimentata seduta del 25 giugno scorso, quando a seguito di un ordine del giorno presentato dalle opposizioni in aula era scoppiato il panico.
Ad oggi, infatti, le rinunce ufficiali all’indennità di carica per destinarle in beneficenza o sicurezza anti Covid, così come approvato nel secondo ordine del giorno presentato dalla maggioranza, sono appena sette su ventidue.
Non riceveranno lo “stipendio”, infatti, i consiglieri Maurizio Balassone, Elisabetta Bianchi, Deborah D’Amico, Antonio Di Rienzo, Franco Di Rocco, Andrea Ramunno e Antonella Settevendemmie (che hanno rinunciato per un anno). A cui si aggiungono due mensilità di carica della presidente del consiglio Katia Di Marzio la cui remunerazione segue però un altro iter amministrativo.

Nessuna comunicazione da parte degli assessori, poi, e la promessa, al momento solo tale, della sindaca Annamaria Casini che aveva annunciato di voler rinunciare ad una mensilità.
In attesa della generosità dell’esecutivo, la cui posta vale 110mila euro annui, la cassa della beneficenza dovrà accontentarsi di poco: i consiglieri prendono infatti 18,89 euro di gettone a seduta (sia in consiglio che in commissione) e calcolando che nel 2020 si sono riuniti finora due consigli e tre commissioni, si parla di meno di cento euro a testa.
Al di là della cifra, il gesto però è quello che conta e se qualcuno si è “dimenticato” di devolvere il suo obolo in beneficenza forse è ancora in tempo per farlo. Così giusto per rinfrescare memoria e coscienza.

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