È iniziato il monitoraggio, sulle aree attraversate dall’incendio del Morrone di agosto, per il Comune di Pratola Peligna. Quattro mesi dopo le fiamme dunque iniziano le prime rilevazioni da parte degli operatori della protezione civile comunale pratolana coordinati dall’assessora con delega alle Montagne Fabiana Donadei.
Il monitoraggio – volto a individuare situazioni di rischio idrogeologico – era stato prescritto in ottobre dalla Regione Abruzzo che aveva chiarito di poter intervenire solo in caso di emergenza. Prima ancora c’era stata la relazione dei geologi che non aveva individuato aree a rischio imminente però i tecnici raccomandavano di monitorare la superficie montuosa per vedere come avrebbe reagito a piogge e neve invernali.
Per questo i due comuni maggiormente interessati dalle fiamme, Pratola e Sulmona, si erano adoperati con due strade differenti: Pratola ha dato il mandato alla sua protezione civile in accordo con la Regione; Sulmona è ancora alle prese con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che avrebbe dovuto vedere la luce nei primi giorni del nuovo anno ma del quale non si sa ancora nulla.
“Fino ad ora sono stati fatti rilievi Gps e monitoraggio fotografico – dice la Donadei – siamo stati in zona “Coppo rosso” e su parte del “Vallone della Tupanara” oltre che nella zona della valanga del Colle delle Vacche. Nei prossimi giorni completeremo il primo monitoraggio su tutte le zone individuate per poi procedere alla pianificazione di uscite regolari per valutare l’evoluzione”.
Nei giorni scorsi intanto la Regione ha stanziato 35mila euro per finanziare uno studio sul monte Morrone a seguito degli avvenimenti incendiari dell’estate scorsa.
Savino Monterisi
e c’è per caso chi monitora il monitoraggi? Dico nella speranza che non finisca tutto ricondotto verso la filiera delle biomasse? Sperando che questo rischio venga scongiurato e non celato dietro pulizie e messa in sicurezza? Sarebbe molto interessante saperlo.