Insulti dopo le sanzioni, il Parco d’Abruzzo dà lezioni di civiltà

Molti commenti li ha dovuti rimuovere il Parco nazionale d’Abruzzo, nonostante una lunga sequela di insulti siano rimasti online. Una pioggia di critiche, da parte di haters e non, che si è scagliata sulla notizia della sanzione elevata a due turisti che il 31 gennaio scorso erano stati beccati con un drone e una cane senza guinzaglio in piena area protetta. L’indagine partita proprio dalle immagini postate sui social, sono state intercettate e analizzate dalle Guardia Parco che hanno così rintracciato e punito i responsabili per aver violato le regole dell’area protetta.

Quanto basta perché la stessa Rete dei social si rivoltasse contro l’ente: dall’invito ad usare come carta igienica i regolamenti a quello di interessarsi di cose più serie, per raccontarla con generosi eufemismi.

Una violenza spropositata, come nella tradizione dei social, che ha costretto ora il Pnalm ad un chiarimento e ad una sorta di educazione civica e ambientale a puntate.

“Forse, è bene ricordare a molti che è per questo che sono nate principalmente le aree protette: per salvare la Natura. Non per il turismo, non per l’escursionismo, non per la promozione, ma per la tutela gli ultimi lembi di Natura rimasti più o meno inalterati, scampati alla “mano pesante” dell’essere umano – scrive il Parco -. Il turismo, le attività outdoor, così come le attività tradizionali ed economiche sono assolutamente importanti, ma la sfida delle aree protette è proprio quella di renderle coerenti e compatibili con l’obiettivo primario: la tutela di specie e habitat rari e/o minacciati. Noi crediamo che nei Parchi, come nella vita, non ci sia spazio per regole di serie A e regole di serie B. Non c’è spazio per regole utili e altre meno utili, in un range che può variare a seconda della convenienza e del giudizio personale di ognuno di noi”.

17 Commenti su "Insulti dopo le sanzioni, il Parco d’Abruzzo dà lezioni di civiltà"

  1. Luigi Gagliardi | 17 Febbraio 2022 at 12:36 | Rispondi

    Gli uomini di NeanderBar, prima dell’avvento dei social, erano confinati nei baretti, ora si sono diffusi su tutto il mondo virtuale 😂

  2. Si però un piccolo drone amatoriale non e’ un elicottero !! A che serve il parco se non può essere sfruttato nemmeno per fare delle belle riprese e magari promuoverne le bellezze ???

    • Luigi Gagliardi | 17 Febbraio 2022 at 18:59 | Rispondi

      Se leggi poco più sopra nell’articolo, tra gli apici (questi simboli quì “) c’è la risposta alla tua domanda, il parco non c’è per fare turismo o promuovere bellezze.
      Evidentemente i biologi ritengono che i droni siano di disturbo alla fauna.
      Le mappe con le varie aree sono disponibili online sul sito del parco, anche se devo dire che non sono facilissime da trovare, una volta trovate sai quello che puoi fare e quello che non puoi fare in una specifica zona.
      Tanto per citare un’altra cavolata che c’entra di sbieco, il reso Amazon è a carico del cliente e questo è scritto in piccolo tra le decine di clausole che nessuno legge (proprio come i regolamenti del parco), se facendo il reso il pacco non arriva ad Amazon non vieni rimborsato e non c’è santo che tenga, è scritto nero su bianco sulle clausole contrattuali che si accettano senza guardare.

    • Spaventa terribilmente gli animali te lo assicuro specie animali importanti come le aquile presenti nel Parco

  3. Domanda per il parco, cosa si sta facendo per la catena alimentare di lupi e orsi? Entrambi banchettano a ridosso dei centri urbani, quindi o questi animali sono diventati pigri oppure non trovano cibo nel loro habitat. Attendo info in merito.

  4. molti possessori di animali (specie cani e gatti) sono talmente ottusi che dimenticano di rispettare gli uomini e le regole. spesso arroganti al punto da confondere l’interlocutore su chi sia l’animale e chi il padrone.

  5. Perdonate la mia ignoranza… Ma quando sorvolano elicotteri, aerei di ogni specie.. biplano monoplano militari di linea… La flora è la fauna cosa dicono??

  6. Niente, non si riesce proprio a capire. Ci sono delle regole per ogni cosa che si fa. Possono non piacere ma vanno rispettate e se non le si rispetta e si viene beccati, si prende una multa. Punto.
    Ora di tutte le teorie, dei tutti “si ma” ci possiamo pulire il c**o. Non ti piace andare a 50km orari su strade che permettono di correre di più? Bene, vai più forte, ma se ti becca l’autovelox paghi la multa e basta.

  7. Si va nel parco per comportarsi da metropolitani!che senso ha? si a nel parco per viverlo!purtroppo l’indice di incivilta’e’ancora altoinsieme alla sua strafottenza

  8. Ma poca miseria nera, fino a ieri ci hanno fatto credere il contrario, che l’Istituzione di un’area protetta o Parco Nazionale, come “ ritorno”, ci avrebbe portato decine e decine di migliaia di turisti a incrementare le magre entrate degli abitanti dei piccoli paesini di montagna, invece gli stessi si stanno spopolando rapidamente per colpa di Vincoli e Divieti “ calati” sul territorio e di conseguenza Denunce penali e sanzioni salate… finanche per un cagnolino non tenuto al guinzaglio.

  9. pietro cavalosci via guardaluna 17 03024ceprano fr | 18 Febbraio 2022 at 00:12 | Rispondi

    In altri paesi europei le stesse regole sono rispettate, il parco è una ricchezza per tutti, non perdiamo tempo in stupidaggini diamo una mano anche noi

    • Mi chiamo Antonio | 18 Febbraio 2022 at 08:30 | Rispondi

      … qui non stiamo parlando del mancato rispetto delle famose “ Regole”, che chi le ha scritte (spesso con i piedi) pensa e crede che siano superiori alle Tavole dettate da Dio a Mosè, ma stiamo parlando di alcune Regole e Divieti anacronistiche previste dagli Enti Parco competenti per territorio.
      Tanto per portare ad esempio, parlerò delle deliberazioni presidenziali n.5/2009 e n.6/2012 del Parco Nazionale della Maiella, che prevedevano Divieti e Sanzioni esorbitanti, stangate fino a centinaia di migliaia di euro ( per un Ettaro di dissodamento di terreno la sanzione superava i 2 milioni di euro, oltre alla denuncia Penale).
      Pensate ad un povero contadino che per sbaglio avesse arato in montagna una porzione di terreno non seminativo.
      Deliberazioni fortemente “avversate” da alcuni coraggiosi Comandanti di Stazione del Corpo Forestale, che quelle Sanzioni dovevano applicarle nel redigere i Sommari Processi Verbali e le Informative di reato per la Procura.
      Tanto tuonò che piovve, finalmente il Ministero dell’Ambiente, con nota del 15 gennaio 2013 fece proprie le criticità del CFS e sospese la validità dell’atto.
      Successivamente, il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Maiella, anche grazie al pronunciamento dell’Avvocatura distrettuale (22 dicembre 2016), con proprie Deliberazioni n.20 del 30 ottobre 2017 e n.27 del 18 dicembre 2017 riconobbe e dichiarò “l’illegittimità ab origine” degli atti presidenziali n.5/2009 e n.6/2012 (quest’ultima comunque già sospesa) “in quanto recanti sanzioni amministrative proporzionali non legittimate dalla fonte legislativa e carichi sanzionatori superiori al massimo di legge” e adeguò la tabella sanzionatoria ai criteri di legge riconducendola in un alveo di legittimità”.
      E che le Esose Sanzioni fossero totalmente illegittime, non previste dalla legge, eccedenti i poteri assegnati dallo Stato, dunque abusive, nel 2018 lo hanno dichiarato le Sentenze della Suprema Corte di Cassazione, pronunciandosi nel merito sui Ricorsi dei poveri malcapitati, e condannando l’ente Parco Maiella a ristorare tutte le spese sostenute dai Ricorrenti.
      Ma la maggioranza dei cittadini colpiti preferì pagare quelle illegittime ed inique sanzioni del Parco nella impossibilità di affrontare un giudizio lungo, costoso e dagli esiti apparentemente imprevedibili, con un conseguente aumento esponenziale della distanza fra cittadini e istituzione Parco.
      Tornando a “ Bomba”… le Regole scritte male ed eccessivamente punitive… e la caccia spasmodica a presunti colpevoli “ rincorrendoli” finanche sulle pagine dei Social… non fanno altro che aumentare esponenzialmente la distanza fra i cittadini e gli Enti Parco… in fondo, ad essere onesti, a quali animali potrebbero dar fastidio 5 minuti di volo di un piccolissimo drone hobbystico o la corsa di poche centinaia di metri di un cagnolino da compagnia?
      Confido nel buon senso di chi ha la responsabilità della Sorveglianza del territorio del Parco… a volte una ferma “ strigliata” ottiene più effetti educativi e comprensione di cento Verbali o Denunce.
      Con la prevenzione si ottiene molto di più… la Repressione spesso non “ paga “.

  10. Avrebbero dovuto arrestarli non basta una sanzione. Sono stata di recente bei pressi del Parco Nazionale d’Abruzzo incredibile come sia peggiorato in quanto a frequentazione. Gente maleducata, urlante, ignorante nel profondo senza alcun rispetto per la natura. Secondo me ci vuole l’arresto o una punizione esemplare!

  11. Mi chiamo Antonio | 19 Febbraio 2022 at 14:18 | Rispondi

    … “ nei pressi…” significa forse nelle aree antropizzate da Pescasseroli fino a Barrea, sponde del Lago artificiale comprese… non c’è da scandalizzarsi più di tanto, il 90% dei visitatori e turisti, o forse più, si “ ferma nei pressi” di queste aree.
    E meno male.
    Io che le montagne dei nostri Parchi le ho frequentate spesso e ancora le frequento, posso testimoniare che si incontrano pochissimi escursionisti e/o visitatori… a dire la verità anche pochi e rari animali selvatici, Cervi e caprioli a parte, ma quelli li vedo pascolare anche alle porte di Sulmona.
    E mi chiedo: se i pochi, o anche molti, maleducati schiamazzanti li dobbiamo arrestare e “ sbattere” in galera… per spacciatori di Droga, Ladri, rapinatori e delinquenti abituali cosa facciamo, ripristiniamo la FORCA?

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