
La Corte d’Appello dell’Aquila ha condannato a due mesi di reclusione Piera Martino, ex cassiera di un negozio di abbigliamento di Castel di Sangro accusata di aver intascato 7 mila euro annullando gli scontrini dei clienti per poi trattenere i soldi per sé. I giudici hanno così confermato la condanna per appropriazione indebita inflitta dal tribunale di Sulmona nel maggio 2023, annullando però tutte le statuizioni civili. I fatti risalgono al periodo compreso tra il mese di settembre 2018 e il 22 agosto 2018 quando la ex cassiera si sarebbe resa responsabile, con abitualità, di nove sottrazioni che avevano portato la donna ad intascare un importo complessivo di 7.139 euro.
A far scattare le indagini era stata la denuncia del proprietario del punto vendita, assistito in giudizio dall’avvocata Gaetana Di Ianni. All’accusa supportata dalla registrazione video delle telecamere, la difesa ha risposto che non vi era evidenza che gli ammanchi fossero riconducibili alla cassiera dal momento che la stessa, nell’arco temporale contestato, si sarebbe più volte assentata dal posto di lavoro. Già annunciato il ricorso in Cassazione.
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