Intitolazione della pinacoteca: la polemica inutile

Chiede di rivedere la decisione di intitolare la pinacoteca comunale ad Ettore Ferrari, anziché al maestro Gaetano Pallozzi, il Pd di Sulmona che condivide e comprende lo sfogo della figlia del maestro denunciato oggi in una lettera aperta alla città inviata alla sindaca Annamaria Casini.

“Sapere che anziché tributare al maestro Pallozzi la dovuta riconoscenza si scelga di condannarlo ad un ‘damnatio memoriae’ intitolando la preziosa pinacoteca da lui creata ad uno scultore che, benché degno di attenzione e riconoscimento, nulla ha a che vedere con le opere raccolte dal Maestro, è un gesto disumano – scrive il Pd -. Gaetano Pallozzi è stata infatti persona intorno alla quale la città ancora si identifica e si riconosce poiché nessuno dei sulmonesi è mai rimasto indifferente al Premio e al prestigio che il Premio conferiva alla città. L’ennesimo schiaffo che questa amministrazione fallimentare dà alla città ma ancor prima all’uomo e all’artista, certificando la sua incapacità a riconoscere il valore della cultura di cui Pallozzi è stato tra i più autorevoli rappresentanti, non è sopportabile”.

Una polemica molto accesa che, tuttavia, poggia su alcuni punti errati: senza nulla togliere al valore e al contributo artistico dato da Pallozzi alla città e al Premio Sulmona, occorre chiarire che la pinacoteca non è stata fondata da Pallozzi ma già viveva prima nelle stanze di Palazzo Mazara e neanche il Premio Sulmona è stato da lui fondato. Il Premio Sulmona delle arti, venne infatti inventato e fondato da Angelo Maria Scalzitti nel 1964 e solo nel 1975, con la presidenza di Olindo Pelino, l’organizzazione passa all’associazione Il Quadrivio. Pallozzi per un lungo periodo riveste all’interno dell’organizzazione un ruolo importante, ma non prettamente di comando e il patrimonio di opere d’arte che entrano a far parte della collezione non vengono donate, ma acquistate dal Comune con i cosiddetti “premi acquisto”.

L’intitolazione ad Ettore Ferrari, in realtà, era stata già decisa prima della morte del compianto maestro Pallozzi: già dal 2017 e con formale proposta avanzata alla giunta da parte della commissione Toponomastica nel 2018. L’idea era quella, nell’anno del Bimillenario ovidiano, di riconoscere a Ferrari, che aveva donato la statua di piazza XX settembre, un tributo per la sua donazione e per la sua indiscussa statura artistica. In ultimo ci sarebbe un problema legale che impedirebbe l’intitolazione a Pallozzi e cioè la legge che stabilisce (salvo precise deroghe) che devono passare almeno dieci anni dalla morte per intitolare un monumento, una strada o qualsiasi altro bene pubblico ad un personaggio. Norma, per dirla tutta, che a Sulmona è stata aggirata più volte, a partire dalla statua di Ratzinger alla rotonda di San Panfilo. A proposito di poeti dentro e fuori la patria. 

2 Commenti su "Intitolazione della pinacoteca: la polemica inutile"

  1. Quando una nasce cozza cozza rimane per l’eternità.

  2. “La scelta più ovvia, oserei dire scontata, non potrebbe che essere quella di intitolare la Pinacoteca civica a Gaetano Pallozzi, artista di grande fama e prestigio indiscusso e soprattutto anima della Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea ” Premio Sulmona”. Aldo Di Pillo – Operatore culturale Ministero Beni Culturali. Evidentemente quindi, questo pensiero non appartiene soltanto alla famiglia…

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