
Sono dieci giorni di passione per gli agricoltori di via Montesanto, a Sulmona, ai quali sono stati letteralmente chiusi i rubinetti e vedono seccarsi e appassire i frutti del proprio lavoro. Un problema che nasce da un canale secondario intubato al momento della costruzione delle nuove palazzine Rubeo, nei pressi dell’ospedale SS. Annunziata. Un intubamento abusivo, già denunciato, che sta mettendo alle strette i piccoli agricoltori della zona, costretti a limitare i danni con mezzi propri e artigianali, che poco possono contro le temperature torride e la siccità di questi ultimi giorni. Un problema che ha avuto origine proprio dopo la costruzione delle palazzine. Tre anni fa un istrice intasò il canale. L’anno scorso fu un ingombrante pezzo di polistirolo ad impedire l’arrivo dell’acqua nelle campagne adiacenti.
Una situazione che si è ulteriormente complicata nelle ultime ore. Inutile l’intervento con una sonda per tentare di sturare il canale. Con ogni probabilità sarà necessario intervenire con un escavatore e rompere l’intubamento. Peccato che, al momento, non si ha un quadro preciso della mappatura del canale. Il rischio, in assenza di una cartografia precisa dell’ambiente, è legato anche al fatto di andare a toccare i cavi elettrici. Manca, inoltre, una reale mappatura di tutti i 480 km dei canali appartenenti al Consorzio. Ciò impedisce di capire quali appartengono a quest’ultimo e quali ai privati.
In mattinata il Consorzio di bonifica Aterno Sagittario farà un sopralluogo congiunto con la ditta costruttrice delle palazzine Rubeo per tentare di capire come muoversi per restituire l’acqua agli agricoltori della zona. Un altro scoglio da superare sarà quello di dover intervenire su terreni privati. Il Consorzio, infatti, sarà costretto ad operare su un pozzetto nell’area privata della Casa Funeraria. Sarà quindi necessario anche chiedere le autorizzazioni necessarie per poter effettuare lavori all’interno di proprietà di terzi, rallentando così l’intervento che dovrebbe essere tempestivo per salvare piante e ortaggi. Insomma, una situazione intricata nella quale a rimetterci, al momento, sono i coltivatori della zona, ormai a secco d’acqua e di pazienza.
Valerio Di Fonso
Torna l’estate ed il caldo. E torna il problema della mancanza di acqua nei rubinetti di casa ed in modo particolare nelle abitazioni di via albanese . Questo fenomeno ciclico, conosciuto dalla Saca,è dovuto al fatto che a monte? L’ acqua potabile è usata per irrigare l’orto. Oltre alla mancanza di acqua c’è il danno agli elettrodomestici ed agli stessi contatori dell’acqua che ricevono continue sollecitazione per l’andare e veninre dell’acqua. Chi ne risponde?
“ …sarà costretto ad operare su un pozzetto nell’area privata della Casa Funeraria…”
La casa funeraria ha l’obbligo legale di lasciare libero l’accesso al pozzetto in ogni momento e per ogni evenienza o verifica.
I canali d’irrigazione esistono dai tempi di Publio Ovidio Nasone…le problematiche ci sono e sempre ci saranno a causa dell’incapacità di controllo e verifica a monte dei Pubblici Amministratori che hanno rilasciato i permessi Autorizzativi a costruire… e della dirigenza del Consorzio di bonifica che “dormiva”.
Questo è un paese fondato sulla corruzione e raccomandazione.
Bravo lupus hai centrato in pieno l’argomento! Sapeste quante villette, casette di campagna sono state costruite chiudendo l’accesso hai pozzetti e utilizzando impropriamente l’acqua..
Manca la reale mappatura dei canali però non sono mai mancati le centinaia di migliaia di Euro per i Presidenti e ultimamente anche per brillanti Avvocati!!!