Invalidità civile, migliaia di pratiche inevase. Verì boccia la risoluzione del Pd

Circa 9.000 pratiche inevase per l’accertamento dell’invalidità civile. Su questo tema verte l’interrogazione posta dal consigliere regionale Antonio Blasioli all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì in Commissione Sanità. Ritardi accumulati dalla Asl di Pescara che hanno ingolfato il sistema sanitario.

La risoluzione proposta da Blasioli è stata respinta. Dalle parole dell’Assessore è emerso come il piano per lo smaltimento delle domande inevase sia stato caso, ufficializzato dalla Asl proprio mercoledì. Insomma alla vigilia della Commissione, guarda caso.

La pianificazione annunciata giovedì dalla Verì si discosta in maniera significativa dalle proposte mosse dal Partito Democratico. Il numero di pratiche esaminate per singola seduta non verrà aumentato, resterà di 15. Mentre il numero delle sedute settimanali per ciascuna commissione, dalle due attuali, sarà con ogni probabilità elevato a tre, tuttavia non è chiaro quando questo incremento diverrà effettivo. È stata inoltre aggiunta una sola Commissione “stralcio” alle otto già in essere – specifichiamo che le Commissioni “stralcio” sono quelle che hanno facoltà di riconoscere i benefici esclusivamente dietro valutazione dei documenti, senza dunque la convocazione dell’utente.

“Anche le nostre segnalazioni in merito allo scarso coordinamento tra Asl e Inps – spiega Blasioli -, in particolar modo la falla per cui le domande vengono inserite sul portale senza rispettare l’ordine cronologico di presentazione, hanno trovato riscontro nelle parole dell’Assessore e del Direttore, che hanno riconosciuto le criticità senza però prospettare formule risolutive. Noi riteniamo inadeguate le soluzioni proposte dall’Assessore. Sulla base di un semplice conteggio. 15 pratiche a seduta per 9 Commissioni che si riuniscono due volte a settimana stanno a significare che serviranno almeno due anni per smaltire il corposo arretrato, considerando che nel frattempo si sommeranno nuove richieste. Per questo motivo crediamo che, al fine di dare una risposta concreta alle 9.000 famiglie che attendono in un limbo il riconoscimento di tutti quei benefici e agevolazioni previste dalla legge n° 104, occorra aumentare ulteriormente il numero di commissioni e di sedute, prevedendone almeno cinque a settimana”.

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