
Dopo l’esposto presentato ai Carabinieri Forestali di Sulmona, ecco che arriva la diffida al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Abruzzo da parte dei Comitati cittadini per l’ambiente, in merito alla realizzazione della centrale di compressione Snam in località Case Pente.
In particolare, nella diffida si richiama quanto disposto dal Decreto VIA, ossia la compatibilità ambientale dell’opera è stata rilasciata “a condizione che si ottemperi alle prescrizioni” contenute nel Decreto stesso. Delle oltre 50 prescrizioni ben 22 andavano ottemperate “in sede di progetto esecutivo e comunque prima dell’inizio dei lavori”. Peccato che al momento dell’insediamento del cantiere per la centrale, lo scorso 1 marzo, sarebbero state avviate le istruttorie solo per due prescrizioni, mentre le istruttorie riguardanti le altre 20 prescrizioni sarebbero state avviate, a detta dei Comitati, dal Ministero e dalla Regione in date successive al 1 marzo.
“Poiché le attività messe in atto dalla Snam il 1 marzo non possono essere considerate “inizio dei lavori”, in quanto violano palesemente le disposizioni del Decreto VIA, allo stato attuale – aggiungono i Comitati – il Decreto autorizzativo per la realizzazione della centrale è da considerarsi decaduto. Infatti, la seconda proroga rilasciata dal MASE è scaduta il 7 marzo scorso e non risulta che ne siano state rilasciate altre. Per giovedì 1 giugno, dopo un primo rinvio, è stato riconvocato il Comitato VIA della Regione Abruzzo per l’esame di 6 delle 22 prescrizioni “ante operam”. I comitati, oltre alla diffida, hanno inviato al Comitato VIA una richiesta di audizione in merito e hanno chiesto di soprassedere comunque all’esame della pratica Snam al fine di fare preliminarmente chiarezza sulla situazione venutasi a determinare per il mancato rispetto da parte di Snam delle disposizioni contenute nei Decreti governativi”.
Si attaccano ai cavilli burocratici. Ecco il motivo per cui i finanziamenti delle opere, di qualsiasi natura essi siano (PNRR o altro), non si riescono a spendere. Poveri noi!
Non si tratta di cavilli burocratici. Se un privato cittadino apre un cantiere senza rispettare le norme e le prescrizioni di legge viene impiegato il pugno di ferro, ovvero gli fanno chiudere il cantiere; se invece si tratta della Snam si usano i guanti di velluto.
Eh si, statti a vedere che tutti i cantieri dei privati risultano controllati e perfettamente a norma! Ovviamente trattandosi di un’opera pubblica, di qualsiasi tipo: metanodotto, strada, raddoppio ferrovia, ecc. si cerca il pelo nell’uovo con l’unico obiettivo da parte di pochi di mandare all’aria i lavori.
Vedasi anche il raddoppio della linea ferroviaria Pescara Roma, quattro confinanti la linea in San Giovanni Teatino riescono a fare tanto rumore anche per colpa dei mezzi di informazione che danno tanto risalto a certe iniziative da me ritenute irrilevanti
Mi trovo assolutamente d’accordo e aggiungo… ma costoro come pensano di scaldarsi in inverno? Con i pannelli sui tetti vietati nei centri storici? Ormai e’ iniziato e il comune accettando le indennità ne potrebbe fare di opere necessarie sul territorio. Chelidessere invece opere di mitigazione e ristoro per il territorio che deve sopportare la centrale e il relativo metanodotto. Allora si sarei al loro fianco. Pensate voi se a Madonna di campeggio quando hanno realizzato l’ultima pista circa 3 o 4 anni fa l’avessero bloccata per la tutela dei circa 2.300 piante tolte e ripianare in numero triplo…. ma per piacere, ambientalisti da salotto radical chic…
Le multinazionali agiscono per interessi personali … il più delle volte non agisci secondo etica né rispetto del territorio e di chi lo abita. Rispettino almeno le norme a cui soggiacciono tutti i normali cittadini. Pretenderlo è un atto di civiltà contro l’arroganza del potere ! Stima per chi si batte contro questo !
L’arroganza è quella della miriade di enti inutili di cui è popolata l’Italia il cui unico scopo è quello di dare delle prescrizioni a giustificazione della loro inutile esistenza.