
Buone notizie per l’istituto tecnico industriale Leonardo Da Vinci di Pratola Peligna, dopo cinque mesi di didattica monca, infatti, anche il problema del laboratorio di meccanica si avvia a soluzione.
Il progetto di messa a norma del corpo dove si trovano i laboratori, rimasto interdetto anche dopo la prima tornata di lavori, per l’inagibilità statica, ha trovato oltre ai fondi (poco meno di 140mila euro) e al progetto (consegnato a fine dicembre), anche una ditta interessata a fare i lavori.
Se la Befana ha portato a riaprire i due piani del corpo centrale, insomma, dall’uovo di Pasqua dovrebbe uscire la sorpresa dei laboratori.
Nelle ultime due settimane, in realtà, si è temuto che non si riuscisse a trovare un’azienda disponibile sul mercato, anche perché quella uscente, ovvero quella (la Salvatore e Di Meo) che ha eseguito i lavori sul corpo centrale durante le vacanze di Natale, non era “arruolabile” per il principio della rotazione.
Ora, però, sul tavolo della Provincia è arrivata una manifestazione di interesse all’appalto, offerta che verrà aperta lunedì e che, se avrà i requisiti richiesti, sarà la naturale affidataria dell’opera.
“I lavori partiranno subito dopo – spiega il presidente della Provincia, Angelo Caruso – e dovrebbero durare un paio di mesi”. A conti fatti entro Pasqua gli studenti dell’Iti potranno tornare nel laboratorio di meccanica che, a differenza degli altri due, non è stato possibile spostare a causa dell’ingombro e del peso dei macchinari, oltre che dei requisiti tecnici necessari (come ad esempio la corrente industriale).
L’anno, certo, sarà a Pasqua ormai in gran parte “andato”, tuttavia la riapertura del laboratorio di meccanica e il ritorno degli altri due nella loro naturale sede, consente alla scuola, se non altro, di presentarsi in questi giorni di open day e iscrizioni, con quasi tutte le carte in regola.
In verità la palestra resterà interdetta a tempo indeterminato, mentre dopo la messa in sicurezza statica, senza la quale non è possibile tenere aperta la struttura, si dovrà passare all’adeguamento sismico della scuola, i cui valori di vulnerabilità restano dieci volte inferiori a quelli di legge.
“Ora pensiamo a riaprire la scuola – continua Caruso – poi tutto il resto verrà: stiamo già lavorando ad un progetto di messa in sicurezza”.
Una montagna di bugie su un edificio praticamente inagibile.