Iti, trentesima campanella nella scuola senza scuola

Ad un mese esatto, oggi, dalla prima campanella, gli studenti dell’istituto tecnico industriale Leonardo Da Vinci di Pratola Peligna sono ancora in standby. Niente palestra e niente laboratori: nonostante le rassicurazioni, le promesse e il tanto, troppo, tempo perso da quando il 5 agosto scorso questa testata denunciò l’inagibilità dell’edificio.

La scuola, riaperta in presenza dopo una settimana di Dad, non è nei fatti ancora operativa: il trasferimento dell’Itcg a Sulmona, non ha garantito gli spazi sufficienti all’Iti per attivare almeno quei laboratori che non hanno bisogno di particolari macchinari, quelli “intrasportabili” insomma, come il laboratorio di meccanica.

Le aule a disposizione sono quelle del piano terra e di quello interrato, perché il primo e secondo piano del corpo centrale potranno essere riaperti solo quando saranno effettuati i lavori di rinforzo sulle scale di emergenza. Lavoro, si era detto e assicurato, che sarebbe stato fatto nel giro di pochi giorni, ma a distanza di un mese dall’inizio della scuola non c’è ancora neanche il progetto esecutivo necessario per procedere ad un appalto.

L’elaborato dovrebbe essere pronto tra una decina di giorni, dopo di che si dovrà procedere all’affidamento dell’appalto. Per ridurre i tempi la Provincia procederà con un avviso-invito a tre ditte, con 190mila euro già in cassa (il massimo per gli affidamenti sotto soglia). A conti fatti, insomma, per aprire i piani superiori ci vorrà almeno un altro mese.

Senza, però, che il problema principale, quello cioè dell’uso dei laboratori, fondamentali in una scuola professionale, sia risolto. Per riaprirli sarà infatti necessario un altro intervento: ovvero altri fondi (che il presidente della Provincia Angelo Caruso dice di avere già pronti), un altro progetto, un altro appalto, altri lavori. Verosimilmente anche altri due mesi, almeno. La corsa contro il tempo è quella quindi di tornare operativi nei laboratori entro Natale, fermo restando che l’uso della palestra è e resterà interdetto a lungo, essendo questa parte della scuola molto al di sotto dei parametri di staticità.

Gli studenti, già in agitazione da qualche settimana, avevano avuto rassicurazioni per un incontro con la Provincia entro questa settimana: impegno che sarà evidentemente disatteso. “Voglio interloquire con i ragazzi – spiega Caruso – ma quando avrò le carte in mano e una tempistica un po’ più certa”.

La campanella torna a suonare questa mattina per la trentesima volta nella scuola senza scuola.

7 Commenti su "Iti, trentesima campanella nella scuola senza scuola"

  1. Quando Sulmona ebbe il problema di Geometra e Ragioneria, l’amica Pratola protrasse la mano in aiuto, ospitando gli istituti fino a qualche giorno fa.
    È il caso che ora Sulmona faccia la stessa cosa, portiamo l’Iti nel Capolugo Peligna, fino ad ultimazione lavori…. “Senza se e senza ma” come direbbe la Sindachessa 😏

    • Giornalismo 4.0 | 12 Ottobre 2022 at 08:00 | Rispondi

      Sulmona non ha immobili. Pure l’attuale sede di sant’antonio non rispetta i requisiti previsti dalle ntc 2018 per gli edifici scolastici classificati come strategici e che quindi devono essere di classe 3 invece che 2 come lo è l’attuale. Per non parlare poi del canone di affitto, la provincia ha fatto un bando per 6 euro al mq. Nel contratto invece ne elargiscono 7 euro al mq. Le autorità giudiziarie competenti dovrebbero approfondire. Per quanto riguarda l’articolo è bene precisare che l’iti non ha nessun piano interrato, infatti hanno tutte uscite di emergenza al piano di campagna! È bene che vi andate a leggere la definizione di piano interrato e seminterrato Grazie

      • Sarebbe cosa buona e giusta portare l’iti in questa fase a Sulmona, al fine di garantire la sicurezza degli studenti e la continuità didattica in laboratori, anche con qualche aggravio di costi, perché la sicurezza non è mai una questione puramente economica.
        La Cittá di Sulmona, ha in essere diversi edifici ad uso ex uso artigianale che potrebbero soddisfare le esigenze scolastiche.
        Mantenere l’iti per decenni senza laboratori porterà alla perdita di questa importante scuola per tutta la valle peligna.

  2. Innanzitutto lei dovrebbe chiedere scusa agli insegnanti e agli studenti che la scuola la stanno facendo con grande impegno e dedizione (ma lei cosa ne sa). Poi se il problema sono i laboratori mi dovete dire a cosa serve spostare la scuola a Sulmona! Ci sono edifici adatti? Come al solito parla chi non sa nulla di nulla.

  3. L'Avanguardista | 12 Ottobre 2022 at 10:55 | Rispondi

    Il Contratto di affitto al S.Antonio è di 300mila euro fino al 2025.

    • Se sommiamo i 300000 euro con i 190000 appena stanziati saremmo arrivati a 490000 euro. Ai voglia a mettere le retine in fibra ai pilastri. Ai bagni ci sarebbero uscite pure le jacuzzi

  4. L'Avanguardista | 12 Ottobre 2022 at 11:12 | Rispondi

    Se l’ITI è sicuro si stà dentro, se non è sicuro si stà fuori. Non ci possono essere vie di mezzo.

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