Jamm Mo: “Ospedale come strumento per il rilancio della sanità territoriale”

L’associazione Jamm Mo ribadisce l’importanza del nosocomio si Sulmona sul quale sostiene che nessuna singola deroga dei servizi erogati potrà salvaguardare l’ospedale dell’Annunziata, nella capacità di assolvere a funzioni complesse,  senza  avere  una visione d’insieme del sistema salute di un territorio. Il direttivo dell’associazione chiede quindi un atto di coraggio da parte di tutti gli attori  per superare divisioni e piccoli campanili ed aprire ad un progetto di offerta sanitaria più ampia che coinvolga le tre macro aree (Valle Peligna, Alto Sangro e Alta Val Pescara) ricadenti all’interno del territorio del Centro Abruzzo.

Scrive l’associazione: “L’ospedale di primo livello del Centro Abruzzo,con una forte vocazione ortopedica e con l’istituzione del CTZ, (centro trauma di zona) rappresenta l’unica soluzione  per  evitare un lento ed inesorabile declino della struttura sanitaria dell’Annunziata. L’Ospedale del Centro Abruzzo a forte vocazione Ortopedica  insieme alla Fisiatria e alla Clinica San Raffaele che eroga una  riabilitazione spinale intensiva in codice 28, unica in Abruzzo, può completare un’offerta specialistica in Abruzzo ed elevare le prestazioni quali-quantitative. Il mantenimento dei sevizi erogati è strettamente legato alla qualità ma soprattutto alla quantità delle prestazioni erogate. Questi criteri determinano per forza di cose il depauperamento di tutte quelle strutture ricadenti in aree a bassa  densità di popolazione”.  

“Diventa quindi importante – continua l’associazione Jamm Mo – intervenire sugli investimenti per aumentare la domanda e quindi il numero di prestazioni. La situazione attuale dell’Annunziata è critica per la mancanza di investimenti in risorse umane  spesso insufficienti a garantire  l’assistenza sulle 24 ore. Evidenziamo con rammarico che alcune unità operative del nosocomio sono prive di Direttori di struttura complessa con gravi ripercussioni sulle prestazioni quali-quantitative indispensabili  per il mantenimento dei servizi come evidenzia il  Decreto Lorenzin. Auspichiamo in un rapido trasferimento presso il nuovo ospedale, in ritardo rispetto al cronoprogramma, per migliorare  la sicurezza e la qualità delle cure erogate”.

S.M.

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