Juan Carrito fruga nei cassonetti. Botta e risposta tra “Salviamo l’Orso” e Di Donato

Le scorribande dell’orso Juan Carrito tra i mastelli dei rifiuti di Roccaraso lasciano dietro di loro una scia di caos non solo materiale, ma anche polemico con l’associazione Salviamo l’Orso che ha immediatamente puntato il dito contro l’Amministrazione roccolana, in particolar modo contro il Primo Cittadino Francesco Di Donato.

L’associazione animalista, in una lettera aperta verso il sindaco di Roccaraso, ha praticamente denunciato lo scarso impegno dell’Amministrazione nel tentare di arginare le visite in paese di Juan Carrito. In particolar modo la lettera a firma di Stefano Orlandini ha sottolineato la negligenza nell’organizzazione della raccolta dell’immondizia. Proprio i rifiuti lasciati all’esterno delle abitazioni attirano l’orso a vagare per le strade del paese.

“Che l’orso venga attirato dall’immondizia è ormai cosa nota – scrive l’associazione – ma è altrettanto noto che lei e la sua amministrazione avete fatto meno del minimo per meglio organizzarne la raccolta e la segregazione. Avete adottato l’ordinanza 43 del 22 ottobre 2021, con cui si riprende l’ordinanza tipo della Dgr orsi confidenti (no illuminazione, alimentazione, ecc.) e il divieto di lasciare fuori i cassonetti dell’umido, ma nulla è stato fatto per togliere dal paese i bidoni, che moltissimi, soprattutto non residenti, utilizzano anche per l’umido, e nulla avete fatto affinché anche questa misura (il divieto di lasciar fuori i secchi ) fosse realmente rispettata da turisti e residenti. Sappiamo che la società che cura la raccolta dei rifiuti, da noi interpellata, in accordo con i Parchi nazionali ha mostrato comprensione per il problema e si è detta disposta a trovare soluzioni che mitighino il problema (isole ecologiche, cassonetti a chiusura ermetica, e da subito una tempistica particolare per la raccolta stessa da organizzare specialmente con i residences i condomini e gli alberghi per far sì che i cassonetti restino all’aperto il minor tempo possibile), ma il Comune e lei, sindaco, che queste azioni dovreste promuovere per primi e coordinare – rincara il presidente dell’associazione – ci risultate purtroppo completamente assenti”.

“Enorme la pubblicità di cui ha goduto Roccaraso da un anno a questa parte – prosegue la lettera – non sarebbero bastati milioni di euro spesi in campagne pubblicitarie per raggiungere gli stessi risultati e ottenere l’eco nazionale che Carrito vi ha regalato, ma nessuna delle criticità che attirano l’orso in paese e nelle sue immediate vicinanze sono state in alcun modo rimosse o mitigate- conclude- Nemmeno una minima parte del denaro che Carrito vi ha fatto risparmiare in promozione turistica è stato da Lei investito per razionalizzare la raccolta dei rifiuti che tra l’altro andrebbe a migliorare il decoro urbano della sua bella cittadina che visitata da noi in questi giorni di grande afflusso turistico certo non dà un bello spettacolo in quanto a pulizia e Carrito che rovista tra i rifiuti e le buste di plastica nelle vostre strade non si può proprio vedere e non rende un buon servizio all’immagine di Roccaraso. Insomma, noi speriamo ancora che in un sussulto di buon senso e responsabilità, la sua amministrazione la smetta di fare chiacchiere senza costrutto e dia il via a un’azione di bonifica che renda meno frequenti le incursioni di Carrito e più decorose Roccaraso e l’Aremogna”.

Insomma, una sorta di denuncia quasi a voler dire che l’Amministrazione roccolana abbia in un certo senso strumentalizzato la presenza dell’orso. Non si è fatta attendere la risposta di Di Donato, il quale ha ribadito il via libera dato dalla giunta comunale ad un progetto da quasi un milione di euro che prevede la realizzazione di 10 isole ecologiche completamente informatizzate.

“Ho letto una serie accuse imprecise e sconclusionate nella lettera aperta che mi è stata inviata ieri – ha aggiunto Di Donato -. Intanto mi piacerebbe sapere chi rappresenta quest’associazione e soprattutto quali risultati misurabili ha ottenuto dalla sua fondazione. Mi sembra quantomeno singolare che i vertici dei Parchi nazionali, delle società che gestiscono i rifiuti e degli Enti locali dialoghino con questo signore che parla con troppa disinvoltura di Roccaraso, di promozione turistica, tutela ambientale, gestione dei rifiuti e dei fondi pubblici. Una lezione di tuttologia che danneggia l’immagine di Roccaraso che non ha risparmiato nessun milione di euro di promozione turistica visto che si tratta di una competenza esclusiva della Regione.Io  – aggiunge Di Donato-per affrontare la vicenda di Juan Carrito mi sono affidato al Parco, agli specialisti e alle forze dell’ordine. Continuerò su questa strada, non ho bisogno di altri consulenti – conclude il sindaco di Roccaraso- i veri volontari sono quelli che ogni week end aiutano un Comune di mille abitanti a gestire più di ventimila presenze sul territorio. Gli altri sono ambientalisti da salotto che sovente parlano a vanvera e che cercano di ritagliarsi un ruolo che, per fortuna della nostra montagna, nessuno gli darà mai”. 

1 Commento su "Juan Carrito fruga nei cassonetti. Botta e risposta tra “Salviamo l’Orso” e Di Donato"

  1. Ma il Parco cosa fa per la piramide alimentare dell’orso? Così come per altri animali tipo lupi. Quanti greggi di pecore a perdere ci son sui nostri monti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*