La bandiera color “bene comune”

Franco Gerardini è un’occasione persa, per Cogesa, per la Valle Peligna e per tutti i Comuni soci di quella partecipata che da gioiello del territorio è diventata, negli anni, un carrozzone di debiti oltre che votificio. A dirlo sono i numeri, quelli riportati nero su bianco nell’incontro di questo pomeriggio, presso Spazio Pingue, dove l’ex numero uno pro tempore di Cogesa ha fatto parlare i dati, ovvero quel milione e 556mila euro di credito recuperato tra gennaio e marzo. Il tutto con una semplice attività di gestione amministrativa che, parole dello stesso Gerardini, sarebbe stato sufficiente fare negli anni scorsi.

Il vertice, a cui hanno preso parte alcuni dei sindaci che hanno firmato la revoca del vecchio Cda (poi annullata dal Tribunale dell’Aquila) è servito per far capire alla comunità intera quanto sia stato utile il trimestre in cui Gerardini ha retto il timone di Cogesa. Anche perché la società deve rendere conto a chi dovrà saldare, prima o poi, quei 6 milioni e 638mila euro di debiti fatti da una gestione della partecipata a dir poco distratta.

“Sono entrato in Cogesa con una situazione creditizia di 8 milioni e 688 mila euro, a fronte di oltre 6 milioni di debiti. Cifre da metaverso – ha commentato Gerardini -. Ho immediatamente fatto una ricognizione degli atti, non presenti sul sito istituzionale e a marzo siamo riusciti a diminuire di un milione e mezzo il credito dell’azienda. Se si fosse amministrato in maniera più efficiente negli anni passati questi problemi non si avrebbero avuti in seguito. Bastava fare interlocuzione corretta con tutta la struttura tecnico-amministrativa e con i fornitori”.

Gerardini ha redatto un documento di 24 pagine, inoltrato alla governance. Una sorta di resoconto delle attività amministrative, con un capitolo specifico dedicato alla Asm, società di rifiuti dell’Aquila con un contratto quinquennale (2018-2022), con tariffa dei rifiuti bloccata a 110 euro a tonnellata pagati a Cogesa. Un prezzo fuori mercato. Un harakiri da parte dell’azienda peligna che, all’epoca, non ha fatto alcuna valutazione costi-benefici di questo accordo sanguinoso nato e ideato proprio da una regia interna a Cogesa. “Non bisogna rinnovare tale contratto – prosegue Gerardini – o comunque bisogna sospendere i conferimenti dei rifiuti aquilani a Sulmona”.

Presenti all’incontro, e uniti sotto la stessa bandiera del bene comune, oltre alla senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo, i sindaci di Sulmona e Pratola Peligna, Gianfranco Di Piero e Antonella Di Nino. E proprio di bandiere, di ogni colore, parla la sindaca pratolana: “Nel momento in cui sono diventata amministratrice ho sempre anteposto l’interesse collettivo alla bandiera di appartenenza. Sulla questione Cogesa l’unica bandiera è quella della salvaguardia dell’interesse collettivo. Sono un sindaco dichiaratamente di centrodestra, ma ho ragionato bene con i colleghi di centrosinistra. Ho votato senza pressioni la revoca dell’ex Cda, e sono sta la prima a evidenziare la pubblicazione di bandi d’assunzione da parte di Cogesa durante le campagna elettorali e poco prima delle elezioni”.

“Dobbiamo evitare che soggetti privati, mossi dalla politica, mettano gli occhi su questa società che è un bene della nostra comunità – ha spiegato Di Piero -. Gearadini ha operato gratuitamente, e questo lo considero come gesto di grande considerazione nei confronti del nostro territorio”.

Presenti anche i rappresentanti dell’Alto Sangro come il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo, che ha tenuto a ribadire le sue ragioni che negli anni scorsi lo hanno portato a votare sempre contro l’approvazione del bilancio: “Mi davano del disfattista – spiega Sciullo – ma io non votavo a favore semplicemente perché non mi tornavano i conti. E alla fine ho avuto ragione io. La scelta di Gerardini a capo della società è una scelta verso l’amministrazione competente, e non verso l’amministrazione degli amici. Noi sedici sindaci soci, lo scorso 30 dicembre, abbiamo avuto l’onore e l’onere di dire basta e dare una reale mano a Cogesa”.

Sul futuro di Gerardini si esprimerà la Corte d’Appello, che potrebbe ribaltare la sentenza del Tribunale delle Imprese e rimettere a capo della partecipata l’ex amministratore unico. Domani, intanto, è stata convocata l’assemblea dei soci per votare la revoca della delibera (già inefficace) che ha di fatto nominato Gerardini numero uno di Cogesa mandando a casa l’ex governance. Assemblea che non è certo che raggiungerà il numero legale, poiché i sedici sindaci hanno già annunciato che non si presenteranno per il voto.

Per fare fronte comune. Per il bene comune.

25 Commenti su "La bandiera color “bene comune”"

  1. a pratola Chi fa la raccolta? Chiedo per un amico o nemico

  2. a pratola Chi fa la raccolta? Chiedo per un amico o nemico

  3. Si salvi chi può | 8 Maggio 2023 at 21:08 | Rispondi

    Ennesima occasione persa per Sulmona

  4. Benissimoincomune | 8 Maggio 2023 at 21:09 | Rispondi

    Ovviamente per il bene comune … i sindaci non si presentano all’assemblea. Ahahahahahahahahahahahahaha. Ma che pensano veramente che abbiamo l’anello al naso.

  5. Questo nuovo partito dei giustizialisti che è contro le sentenze del Tribunale la dice tutta. La logica non è opinione.

  6. Nell’articolo si legge:
    “ Franco Gerardini è un’occasione persa, per Cogesa, per la Valle Peligna e per tutti i Comuni soci di quella partecipata che da gioiello del territorio è diventata, negli anni, un carrozzone di debiti oltre che votificio. “
    Poi lo stesso dottor Gerardini nella sua relazione afferma e certifica:
    “Sono entrato in Cogesa con una situazione creditizia di 8 milioni e 688 mila euro, a fronte di oltre 6 milioni di debiti…”
    Adesso, mettendo da parte il “ votificio”, se la matematica non è opinione il Cogesa – se tutti i Comuni soci pagassero i loro debiti, così come hanno fatto alcuni versando quel milione e 556mila euro – avrebbe un ATTIVO di circa 2 milioni di euro…
    Delle due l’una… o NO?

  7. Il sindaco di Pratola crede così tanto nella società che ha appaltato il servizio all’esterno. Tra dire e fare ….

  8. Partecipazione nei politici politicanti figuranti buoni per ogni occasione funzionari cogesa (alcuni di quelli rinviati a giudizio) di cittadini neanche l’ombra. Più che una assemblea pubblica una riunione tra amici che se la cantano e se la suonano. La Di Nino che impartisce lezioni sul cogesa ma appalta ad altri il servizio i sidnaci che parlano di vessillo del bene comune ma poi del bene comune se ne fregano annunciando che per ripicca non vanno all’assemblea di domani mettendo in atto i comportamenti degli altri sindaci che loro stessi definivano contro l’interesse dei cittadini. E vai coi paradossi. Evidentemente attendono l’esito dell’appello, vedremo come andrà a finire ma se verrà confermata là sentenza di primo grado qualcuno dovrà dimettersi perché ormai il ridicolo è stato superato da tanto. Intanto con il loro comportamento garantiranno al cda che volevano cacciare lunga permanenza, altro paradosso. Ps là sentenza potrebbe essere ribaltata così come potrebbe essere confermata così per fornire una informazione un po’ più completa. Gerardini occasione persa? Forse. Il problema che quelli che lo definiscono così sono essi stessi la causa dell’occasione persa. Paradosso terzo. Purtroppo la politica non si improvvisa e qui di improvvisazione ne abbiamo a palate

    • Il bene comune,certo…è quello che dovrebbe muovere le scelte,non gli accordicchi politici con gente estranea alla nostra comunità..di quelli non sappiamo che farcene.Speriamo vivamente in un ribaltone della Corte d’appello

      • Il problema che non mi sembra sia il motore dell’azione di nessuno. Gente estranea alla nostra comunità sarebbe L’Aquila o Gerardini? Perché si presta a interpretazione per entrambi, su L’Aquila però andrebbe chiesto conto anche ai vari sidnaci che lo hanno permesso hanno gioito e ora fanno i paladini contro.
        Più che in un ribaltone che nulla risolverebbe perché rimarrebbe il problema del controllo analogo sarebbe da sperare in una politica seria scevra da giochetti e interessi che arrivi a indicare una governance condivisa da tutti e che finalmente rispecchi quei criteri di professionalità e managerialità ormai necessari. Ma ognuno deve voler fare un passo indietro per farne due avanti. Ad ora non vedo le condizioni ne la volontà da entrambe le parti, a proposito di bene comune

  9. Pratola come lei sostiene ha ragionato bene, infatti sia prima con Margiotta e ora con il nuovo CDA ha sempre scaricato nella discarica, però la raccolta la fa fare ad alta ditta. Giusto per essere sempre coerenti come lei sostiene.

  10. Nn rispettare le sentenze. Gli stessi che hanno provveduto alle nomine saca. Gli stessi che utilizzano cogesa per poche settimane e hanno il tasso di indifferenziata reale più alto.

    • noto che alcuni si lanciano in difesa ostinata della gestione Guerra ( che nasconde la precedente) perché  spinti comunque dal dovere aprioristico  di opporsi.  Per non far apparire questa posizione grottesca   e patetica  forse è  il caso che le critiche , anche se aspre, partino  da elementi concreti e veritieri ,come possono essere le  comunque ignorate 25 paginette di  Gerardini

      • Per considerarle veritiere forse sarebbe stato opportuno sottoporle al confronto con le altre posizioni, così rimangono paginette di parte senza contraddittorio anzi timorose del contraddittorio. Perché se si vuole partire da elementi concreti e veritieri senza assumere posizioni di parte grottesche e patetiche il confronto è fondamentale perché facile affermare temendo ed evitando eventuali smentite. Questa avversione al confronto manifestata in più occasioni toglie credibilità alle posizioni. Unica cosa vera e concreta per adesso è la sentenza che stabilisce, per ora, una verità

  11. Un plauso a chi ha avuto il coraggio di partecipare all’ incontro.
    Purtroppo l’aria ricomincia a farsi pesante !

  12. Vincent Cogesar | 8 Maggio 2023 at 23:53 | Rispondi

    Sembra da quella di racconta i buoni contro i cattivi, i competenti contro gli incompetenti. Addirittura siamo arrivati a giudicare le sentenze, cose dell’altro mondo. Civici e c dx chiudete l’accordo, e pensiamo al bene della società, dei lavoratori e delle famiglie tutte. Quando governava Margiotta ricordo a tutti che veniva votato con plebiscito, nel 2020 è stato confermato da 52 Sindaci. Amministratori così vanno tenuti stretti, e non mi stupirei se il nuovo direttore fosse lui. Per il bene della società e per il bene di tutti.

  13. bene,un carrozzone fallimentare ,un circo di incapaci da chiudere immediatamente,Legalita’ diffusa,e basta,o no?

  14. Sulmona taglia il Pef di 500 mila euro, Pratola affida i servizi con gara, l’Amm. di Pratola ha eletto l’attuale CDA, l’Assemblea nel 2021 non ha votato l’aumento delle tariffe, l’Assemblea aveva votato l’ingresso di Aq per il tramite di ASM vendendogli una quota credo del Comune di Cansano, e oggi vogliono il bene di cogesa…mah!!!

  15. i revisori dei conti del comune di Pratola nella relazione al bilancio, scrivono di vendere le quote di cogesa perchè di fatto non utilizzate, lecita scelta di affidare i servizi con gara.
    quindi per quale motivo se pratola non utilizza cogesa per i servizi non vende le quote precludendo ad altre realtà di utilizzare cogesa? e perchè se pratola usa cogesa e di conseguenza il comune di sulmona come pattumiera è brava e se lo fa l’aquila è cattiva? chiedo per un amico che non ha fatto il liceo classico.

  16. La bella figura | 9 Maggio 2023 at 08:34 | Rispondi

    La più bella figura che poteva fare Pratola era tacere visto che il comune è stato condannato anche al pagamento.

  17. mistificatori ignoranti, Pratola ha semplicemente applicato la legge, considerato l’importo dell’appalto la gara è d’obbligo, non sò (perchè non me ne frega niente) se COGESA ha partecipato, se lo ha fatto ed ha perso, pazienza, se non ha partecipato, s’attac’, come si dice a Pratola. Mi risulta che COGESA è stata creata anche ed in particolare con il contributo di Pratola, con l’allora sindacatura di Corrado DI BACCO per arrivare ad oggi ed essere distrutta dalla banda bassotti.

  18. Sulmonese deluso | 9 Maggio 2023 at 10:46 | Rispondi

    Caro Pratolano, la gara del comune di Pratola aveva dei requisiti… che ahimè… il Cogesa non aveva! Magari è stato fatto apposta?… chissà…. pertanto l’esclusione di Cogesa sembrava proprio essere fatta a tavolino…. Pratola si comporta come il proprietario di un bar che prende il caffè dal suo concorrente e poi butta i rifiuti nel suo bar….. comunque la sinistra quando perde le sentenze fa incontri pubblici come operazione verità…. allucinante! Gerardini dice di incassare in 3 mesi 1,5 ml di euro… ordinaria amministrazione…. considerato che mediamente Cogesa ne incassa circa 3/5 ml a trimestre da almeno 5 anni a questa parte…. tutto sta bravura dove sta?…. in pratica è il bonifico trimestrale del comune di Sulmona a Cogesa!

  19. A Pratola e’ iniziata nel 2011 la raccolta porta a porta e servizio gon gara a cui ha partecipato COGESA che ha perso, il fopo e’ una conseguenza

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