La chiavi di casa

La polvere è solo sotto il tappeto, perché il blocco degli sfratti dovuti all’emergenza pandemica ha congelato l’altra emergenza, quella abitativa, che a Sulmona presto o tardi è destinata ad esplodere.

Un’avvisaglia si è avuta in occasione del bando per le case a canone concordato di via Sallustio, le cosiddette palazzine verdi, per le quali su 22 domande avanzate, ben 17 sono state rigettate perché fuori dai termini reddituali dell’Isee. Nel senso che, paradossalmente, chi ha fatto domanda era troppo povero per accedere al canone concordato che richiede un reddito Isee minimo di 12mila euro l’anno. Tant’è che il Comune, ora, ha dovuto rifare il bando (pubblicato nei giorni scorsi) ampliando la platea degli aventi diritto, non senza un tocco di fantasia.

Se l’operazione servirà a dare una casa a qualcuno dei tanti che sono prossimi allo sfratto si vedrà, di certo però a Sulmona c’è un gran bisogno di alloggi, che siano popolari o a canone concordato. Comunque da destinare a famiglie che rischiano di ritrovarsi “sotto a un ponte”.

Anche perché gli appartamenti esistenti o sono impegnati per altro o sono occupati da abusivi o ancora inagibili.Il quadro è impressionante.

A partire proprio dalle palazzine verdi: dei 64 alloggi del Contratto di Quartiere (progetto finanziato venti anni fa) ad oggi ne sono stati assegnati solo 10 (5 con l’ultimo bando), 1 sarà destinato alla vita indipendente e altri 21 dovrebbero essere riempiti con il bando appena pubblicato.

All’appello mancano quindi ben 32 alloggi che sono occupati ormai da tre anni dalle scuole e dalla guardia di finanza. Le prime, in attesa dei lavori di adeguamento degli altri plessi e della realizzazione del polo scolastico in via XXV aprile, occupano 8 appartamenti. La seconda, invece, che in via Sallustio doveva restare al massimo un anno, ne occupa ben 24. La sede delle fiamme gialle in piazza Garibaldi non è mai stata ripristinata nonostante le promesse: un altro presidio che ha svuotato il centro storico e che, a quanto pare, non sarà al momento riaperto. La Finanza, infatti, potrebbe fare direttamente il passaggio nella ex caserma Battisti, dando l’addio alla prestigiosa sede di piazza Garibaldi. Quando, è un’altra domanda senza risposta, di certo quei 24 appartamenti resteranno “requisiti” ancora per molto.

Meglio non va, anzi va molto peggio, per le cosiddette case parcheggio: degli 82 immobili del Comune solo una quindicina sono occupati regolarmente. Gli altri sono tutti in qualche modo abusivi: chi perché ha superato i due anni massimo di permanenza consentita, chi perché nel frattempo ha perso i requisiti per accedervi, chi non li ha mai veramente avuti e chi, ancora, perché è entrato e non ne vuole più uscire “complice – spiega l’assessora Marina Bianco – anche la legge che consente agli assegnatari delle case popolari di rifiutare l’offerta se non è di loro gradimento, conservando il diritto a rimanere dove ci si trova”.

Infine ci sono le case popolari, o meglio non ci sono: il bando, dice sempre l’assessora, partirà a settembre e nel corso della procedura dovrebbero essere rifatte le case popolari di via Angeletti (inagibili dal terremoto del 2009).

Commenta per primo! "La chiavi di casa"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*