La città sottovoce: niente botti e via libera al Piano acustico

Niente botti a Capodanno, almeno quelli fatti con la polvere da sparo. Il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha infatti firmato l’ordinanza con cui si vieta lo sparo di petardi in tutto il territorio comunale. Una iniziativa già adottata negli scorsi anni in questo periodo, per garantire riposo e soprattutto sicurezza per gli animali, tanto quelli domestici che quelli selvatici.

I botti di fine anno, infatti, sono spesso causa di fughe e decessi tra gli animali.

Una città più silenziosa, Sulmona, però, anche per gli esseri umani: con il voto unanime del consiglio comunale, infatti, oggi è stato approvato il Piano acustico della città, provvedimento che era nel cassetto da una quindicina di anni.

Il documento era in realtà già passato al vaglio dell’assise, ma come da iter burocratico, è stato aperto per sessanta giorni alle osservazioni che, però, nonostante le polemiche e le proteste, non ha visto depositata neanche un’osservazione da parte dei cittadini o dei portatori di interesse.

“E’ un peccato – ha detto l’assessora Catia Di Nisio oggi durante il consiglio – perché il contributo dei portatori di interesse avrebbe permesso un confronto più attento per un provvedimento che, comunque, in qualche modo tocca anche la sfera urbanistica”.

Il Piano prevede una classificazione delle zone della città in sei classi, in base alla scala dei decibel da rispettare a seconda della zona e si va da quelle a maggior rispetto, nei pressi di ospedale e case di cura, a quelle dove l’inquinamento acustico è consentito con meno paletti e che riguardano principalmente la zona industriale.

Il centro storico è in una classe intermedia, anche se, come previsto dal Piano, sono possibili, e anzi in alcuni casi già previste, deroghe, in occasione di particolari eventi come la Giostra e Muntaininjazz.

“La deroga al di fuori di questi eventi programmati – ha spiegato la Di Nisio – deve essere richiesta e motivata di volta in volta”.

Insomma non basta che sia Natale o Capodanno per fare “casino”.

11 Commenti su "La città sottovoce: niente botti e via libera al Piano acustico"

  1. Per la rubrica : le ordinanze inutili ! Gli animali se restano in casa, non avranno grossi problemi. Già c’è un desolazione generale, due spari, non parliamo del pallone di Maradona, non avrebbero danneggiato nessuno! Piuttosto si pensi ai piromani dolosi, non ai poveri diavoli che accendono due miccette!

  2. Mi auguro che vengano vietato anche i botti della Madonna che scappa in piazza!!! Altrimenti 2 pesi 2 misure

  3. Ma i bengala al Venerdì Santo, le putemm fa’?!?

  4. Poveri diavoli.😪

  5. Siete ridicoli e patetici. I botti a capodanno ci sono sempre stati e non hanno mai dato fastidio a nessuno.
    Pensate piuttosto all’americana adatto volume fuori dai locali lungo il corso tutte le sere fino a notte fonda che scassa a chi sivuol godere una passeggiata rilassante.

  6. I rullare dei tamburi infastidisce il mio cane che risiede nel centro storico. Quando passano scappa dalla paura, che facciamo?

    • Va ando te pare | 29 Dicembre 2022 at 17:17 | Rispondi

      Vattene alla villa… comunque porta sempre una bottiglia di acqua per le sue urine è un sacchetto per le deiezioni

  7. bene,il paese dell’incontrario,le priorita’ sono altre, tante le criticita’,iniziando dai bilanci economici fallimentari,che fanno i nostri eroi? Pensano a “Ciccio lo sparatore”…e basta,o no?

  8. Ma c è qualcosa che si può fare in questa città o si può fare solo sotto e sopra per il corso?

  9. vietare anche i fuochi di artificio per assicurare a questo dormitorio di continuare a ronfare ???
    ma pure a capodanno rompete il casso a chi ha voglia di vivere ????
    i botti illegali sono già vietati dalla legge , ma quelli colorati di libera vendita che male vi fanno ?????

  10. In area privata, salvo casi particolari, non esiste ordinanza comunale che possa vietare lo sparo di petardi di libera vendita se usati nel rispetto delle vigenti leggi nazionali. Infatti manca il requisito di base delle ordinanze: contingibilità ed urgenza. Non si può far riferimento neanche a motivi di sicurezza dal momento che non spetta al comune valutare la sicurezza in luoghi privati se è consentito da una norma sovra-comunale.
    Nelle aree pubbliche o aperte al pubblico il discorso è diverso: poiché possono essere presenti persone e/o animali in numero indiscriminato e non prevedibile le condizioni di sicurezza non sono rispettate quasi mai e il rischio di danni è più elevato.

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