La mascherina non imbavaglia il Caniglia

Sarà una edizione che sarà ricordata nella lunga storia del concorso Caniglia, tornato nell’inedita versione a porte chiuse dopo due anni di pausa forzata dall’assenza di finanziamenti e conclusosi oggi senza applausi al teatro intitolato alla stessa Caniglia. Il bel canto non è stato però imbavagliato dalla mascherina e il presidente Vittorio Masci annuncia con ottimismo che l’esibizione dei sette finalisti è solo rimandata al 15 novembre, quando cioè è stato programmato il concerto della Giovane Orchestra d’Abruzzo. Un’esibizione vietata (fino a domani) da un’ordinanza sindacale e che si spera che tra poco più di un mese non sarà più necessaria. Per la cronaca ha vinto la 35esima edizione Benjamin Cho, un baritono che si è presentato con due arie, tratte dall’opera “L’Elisir d’Amore” di Donizetti e dall’opera “Principe Igor” di Borodin. Al secondo posto un’italiana, Paola Leoci, soprano come la terza classificata, la statunitense Penelope Kendros. I premi speciali, messi in palio da Lions Club e Rotary Club di Sulmona, sono stati assegnati al baritono coreano Won Chung Jin e al soprano italiano Claudia Nicole Calabrese. 
“E’ stato difficile decidere il verdetto finale, perché i finalisti sono stati tutti molto interessanti – ha sottolineato la presidente di giuria Cecilia Gasda – sono certa che la fondazione Arena di Verona che ho l’onore di dirigere riuscirà a coinvolgerli nelle sue attività artistiche proprio perché i cantanti finalisti sono stati tutti di livello elevato”.

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