La mia casa è un’opera d’arte: “Muro cercasi” a Sulmona

Ad Aielli, paese della Marsica che non eccelle per emergenze monumentali, sono riusciti a diventare un vero e proprio fattore di attrazione turistica, tant’è che ogni anno migliaia di persone, macchinetta fotografica alla mano, si fanno il giro delle trenta facciate colorate con i murales di ogni colore e forgia. In Italia, poi, si moltiplicano i festival dedicati e molte amministrazioni comunali inseriscono i writer tra i “costi fissi” del decoro urbano.

Sulmona dal canto suo può vantare una specie di primogenitura in questa arte, o almeno nella sua contestualizzazione culturale e storica, perché il “Murale Ovidiano”, nato ormai più di dieci anni fa, è una delle poche, se non l’unica, manifestazione in Italia a dare agli artisti di strada una traccia culturale e simbolica precisa, ovvero quella dei miti ovidiani. Che nella città di Ovidio può sembrare una cosa scontata, ma la cui forza, chissà, la scopriranno tra qualche decennio le generazioni future: testimonianza di una continuità culturale che si rifà ai classici utilizzando le arti del presente.

L’associazione Amici del Certamen che organizza l’evento è partita in sordina dalle cabine elettriche che spesso deturpano centri e periferie delle città, trasformandole in isole colorate e racconti mitologici e, pian piano, è riuscita a far passare l’idea e la proposta, raccolta, ad esempio, sulle facciate della scuola Capograssi (dove le opere sono state realizzate da Maw e dalla ditta costruttrice MC), e, ora, fino sui palazzi ad uso abitativo.

Nasce da questa esigenza di “colorare la città”, anzi di affrescarla, la ricerca dall’associazione che cerca tre pareti, pubbliche o private che siano, da utilizzare come tavolozza del prossimo progetto.

“Muro cercasi” è infatti l’avviso che circola da qualche giorno in rete e finalizzato, appunto, a trovare pareti per realizzare nuovi progetti artistici, sempre ispirati ai miti ovidiani.

“Abbiamo intenzione di realizzarne tre – spiega Marco Maiorano, ideatore e direttore del Murale Ovidiano – verosimilmente fuori dalla cinta del centro storico dove, a causa dei vincoli, sarebbe complicato ottenere le autorizzazioni. L’idea è quella di iniziare già a settembre: chi dà la sua disponibilità non dovrà pagare nulla, ma mettere solo a disposizione la facciata della sua casa. Alla fine di agosto, quando scadrà l’avviso, faremo dei sopralluoghi e delle valutazioni, prendendo in considerazione anche edifici pubblici se ci sarà la disponibilità. Stiamo partecipando a dei bandi per ottenere i fondi necessari, ma attiveremo anche un crowfunding che in passato ci ha dato una bella mano”.

Non sarà forse la mano d’oro di Bansky, ma la qualità dell’intervento è garantita dalla direzione artistica che ha sempre scelto artisti affermati o emergenti del settore che, chissà, domani potranno diventare anche delle firme e impreziosire quel malandato muro di casa, trasformandolo in opera d’arte.

1 Commento su "La mia casa è un’opera d’arte: “Muro cercasi” a Sulmona"

  1. Non ci resta che copiare !
    Disarmante!

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