La morte di Alessia Puglielli, a giudizio il fidanzato

Il punto di svolta è stato probabilmente il video con cui qualche mese prima della sua morte Alessia Puglielli chiedeva aiuto ad un avvocato sulmonese. Testimonianza raccolta in esclusiva da Il Germe due anni fa. Lividi sulle braccia, vistosamente dimagrita e, soprattutto, impaurita. Tanto da chiedere qualche giorno dopo al destinatario del video, di cancellarlo e di dimenticare quanto gli aveva detto. Sulla base anche di questa testimonianza dell’avvocato sulmonese, così, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Roma, Rosalba Lisio, ha rinviato a giudizio, davanti alla Corte d’Assise, Marco Giuseppe Di Marco, noto musicista (in particolare per le sue cover dei Queen) e uomo con il quale Alessia, quaranta anni di Sulmona, aveva iniziato una relazione sentimentale, tanto da trasferirsi per lunghi periodi nella Capitale, dove l’uomo vive.

Lo riporta oggi il quotidiano romano Il Messaggero, ed è proprio a Roma che Alessia Puglielli era morta l’8 luglio di due anni fa, dopo quattro giorni in rianimazione e a causa di settanta pasticche di caffeina ingerite (e non un cocktail di farmaci), stabilirà poi l’autopsia, che le provocarono più arresti cardiaci consecutivi.

Era stato lo stesso fidanzato, la sera del 4 luglio del 2023, a chiamare i soccorsi, dicendo che la donna aveva ingerito una quantità smodata di farmaci e che stava molto male. La corsa al Policlinico Gemelli e il ricovero, però, avevano solo ritardato di qualche giorno il decesso: la sulmonese di fatto non era nei quattro giorni mai uscita dal coma.

L’ipotesi di reato contestata dalla procura di Roma è quella di maltrattamenti in famiglia da cui ne è derivata la morte della vittima: un reato grave, che prevede una pena dai dodici ai ventiquattro anni di reclusione. Secondo l’accusa, insomma, l’uomo avrebbe vessato psicologicamente, e non solo psicologicamente, Alessia Puglielli, portandola a compiere un gesto estremo che l’avrebbe portata ad ingerire le pasticche e di fatto a suicidarsi.

La sulmonese frequentava il musicista da qualche mese: per lui si era quasi trasferita a Roma da Montesilvano, città nella quale si era spostata da Sulmona per lavorare in una palestra. Appassionata e istruttrice di fitness, infatti, Alessia Puglielli era una cultrice dell’attività fisica e il fatto di essersi mostrata così provata nel video mandato all’avvocato sulmonese a marzo del 2023, deve aver reso ancor più fondata l’ipotesi che qualcuno o qualcosa avesse stravolto la sua vita. Fino a decidere di privarsene. Il processo si aprirà a settembre.

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