
“Ogni restauro comincia da uno sguardo attento. Il nostro è partito dalle superfici di pietra calcarea di Porta Napoli, osservate da vicino per coglierne la bellezza intatta e le ferite lasciate dal tempo”. E’ un rapporto speciale, quasi “carnale” se si potesse osare, consapevoli della contraddizione in termini, quello che un restauratore ha spesso con la “sua pietra”. Perché su un’impalcatura al freddo e alle intemperie, con impacchi di cellulosa e sabbiatrici, a scavare il tempo e pulire la storia, non ci si sta per mesi, da soli, solo per lavoro, solo per soldi.
Paolo Cui, restauratore, che a Sulmona lavora e si è trasferito, rapito dalle pietre e dai dipinti che ha rivelato, questa volta sembra averci lasciato anche un pezzo d’anima su quella pietra. Quella che guarda a Sud verso Napoli.

E’ lui le mani e il tempo che hanno restituito dignità e valore a Porta Napoli, l’accesso a sud della città che oggi verrà inaugurato a nuova vita. Una cerimonia formale (a partire dalle ore 18), con vescovo, sindaco e generali delle Belle Arti schierati, con tanto di libro dedicato e coda polemica per il porfido messo al posto della pietra bianca alla base del monumento.
Inevitabile, come ogni opera che tocca nell’intimo casa e affetti.
Il lavoro è stato tanto: “La parola chiave dei primi mesi è stata una sola: rimozione – spiega Cui -. Croste nere, attacchi biologici, vecchie stuccature cementizie: tutto ciò che soffocava la pietra è stato affrontato e progressivamente eliminato”.
Le ferite erano tante e non solo quelle del tempo e delle intemperie: gli interventi fatti nel passato, quando il restauro non era ancora amore e professione, avevano in più parti graffiato e rovinato l’originale. Così come cura dedicata ha richiesto il dipinto della Madonna della Pace con Bambino custodito nell’edicola a nord: elementi distaccati, volumi mancanti, la parte sommitale compromessa dall’acqua meteorica. Rimosso e trasferito nella “rianimazione” del laboratorio di Santa Chiara, dove un attento e difficile processo di pulitura, ricostruzione e consolidamento, lo ha alla fine restituito alla teca dell’edicola a nord.

Il risultato finale è imponente e maestoso: quella Porta, ai più sconosciuta se non fosse per la parte recitata all’inizio di Parenti Serpenti di Monicelli, è tornata e diventata monumento. Da osservare, godere, inserire nelle tappe delle guide turistiche. Ingresso ad una nuova vita, chissà, anche di una zona del centro storico che da anni lamenta abbandono e degrado, con le sue vetrine sporche, le saracinesche abbassate e i pedoni che si fermano prima, come fossero sulla soglia del nulla.
“Al di là dei materiali e delle tecniche, resta questo: il senso di un passaggio – conclude Cui -. Porta Napoli torna a respirare, a raccontare con le sue pietre una memoria che non è soltanto storica ma collettiva, viva. Restituire voce a un monumento significa restituire voce a una comunità intera: perché ogni restauro, se compiuto con rispetto, non è soltanto riparazione, ma narrazione che si rinnova”.
Vorrei che quanto abilmente fatto a Porta Napoli si realizzasse sugli altri monumenti e non solo esistenti nel centro storico ormai all’abbandono totale
E’ tutto al buon cuore della SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI L’AQUILA E TERAMO.
Quella stessa Soprinterndenza che, con l’avallo del GOVERNO ATTUALE ha fatto distruggere a Case Pente, meglio nota ORA come CASA SNAM, l’area archeologica gia nota da tempo… e un tratto di strada romana, loro che non ha mosso un dito ne fiatato allo scempio che si stava compiendo e ormai compiuto!!!
1) abruzzoweb.it
SNAM: COMITATO, “GOVERNO AUTORIZZA DISTRUZIONE VILLAGGIO PROTOSTORICO CASE PENTE, CRIMINE CULTURALE”
2) Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
Sulmona, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila annuncia la prossima tutela dell’area di Case Pente con il vincolo culturale.
Per la sua richiesta le segnalo questo link:
https://www.ilgerme.it/monumenti-sospesi-domani-al-via-il-restauro-di-porta-napoli-primo-di-un-elenco-dimenticato
SULMONA RELEGATA ALL’ANGOLO DALLA POLITICA NOSTRANA COMPIACENTE!
Concordo in pieno.
L’unicità e la bellezza del patrimonio monumentale della città meriterebbe una classe politica più consapevole. A quanto pare, visto il degrado in cui versano i nostri gioielli di famiglia, viene da chiedersi verso cosa siano state indirizzate le attenzioni delle passate amministrazioni. Mai nessuna sindacatura pare essersi resa conto di essere custode di un tesoro.
Ogni singolo monumento e’ stato depredato dal disinteresse e lasciato colpevolmente alla mercé degli insulti del tempo.
È l’ora della riscossa. Rimbocchiamoci le maniche e con volontà, ottimismo e determinazione rilanciamo la città anche e soprattutto recuperando i nostri edifici identitari così come è stato fatto per la splendida Porta Napoli.
Dopo aver ridato loro nuova vita con gli appropriati interventi di restauro, bisognerebbe pensare ad un efficace sistema di luci a colore alternato tale da eliminare le zone d’ombra ed esaltarne i lineamenti.
Orsu’, forza e coraggio!
Ma il restauro di Porta Napoli, non arriva forse dalla precedente amministrazione?
..È probabile, ma il mio ragionamento, lungi dall’essere di parte visto che ho fatto riferimento a tutte le passate amministrazioni, andava molto al di là di Porta Napoli, non so se si era percepito.
La nostra città, con le sue potenzialità, la sua storia, il suo patrimonio artistico e culturale, avrebbe meritato e meriterebbe tanto di più e di diverso.
La valorizzazione di tesori che altrove non esistono, ormai perduti o in abbandono.
Si è scelto tutt’altro per questo territorio.
Scelte che in altri territori, certamente non sarebbero gradite.
Complici però, anche l’ignavia e l’opportunismo di tanti nostri concittadini.
State tranquilli, ci pensa Fidati di me ed il suo omonimo che inaugurano opere altrui. Sempre e solo per apparire, sostanza…il nulla.
..Diamogli tempo di inaugurare anche le loro.
Tra qualche anno li giudicheremo.
Segui gli ultimi articoli di cronaca politica sul Comune e troverai immediatamente la risposta.
Il buongiorno si vede dal mattino! Impossibile giudicare il nulla.
Veritas filia temporis!
bene,si festeggia per cosa? Nel borgo piu’ bello del Mondo (per alcuni) sono sospesi i servizi essenziali/primari,cancellati i restanti,manca di tutto di piu’speranza inclusa, nulla e’ garantito, che fanno i nostri eroi ? Una cerimonia per un restauro,cosa ordinaria,un’ovvieta’ il recupero dei beni culturali,le Leggi a tutela che stabiliscono ? Quindi nulla di eccezionale,per i tanti “beni” in deterioramento,rovina? Una sceneggiata per dare a credere,( parcheggio e al buio ) evento di che? Quasi un’ffesa all’Umanita’,il deterioramento,degrado, incuria,sottosviluppo e’ sotto la luce del sole,lo stato di abbandono e’sotto gli occhi di tutti ,si fa finta di niente,si continua nel guardare dall’altra parte,tantissime chiacchiere ,magici,fantasiosi annunci di incredibili progetti con risultati positivi,favorevoli vantaggiosi,e tutti vissero felici e contenti ,chi evviva? Poi nulla,poi,ancora nulla…Che fare?Ragionateci sopra di Zaia,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?