La Porta: “Il piano Asl, cambio di rotta per sanità peligna”

Secondo la consigliera regionale della Lega Antonietta La Porta, sulla sanità peligna è in corso un deciso cambio di rotta a favore del territorio. La Porta fa riferimento al piano della Asl che prevede nuove assunzioni e stabilizzazioni per potenziare l’organico dell’ospedale Santissima Annunziata di Sulmona.  Scrive La Porta in una nota: “Le recenti affermazioni fatte dalla facente funzione di manager dell’azienda, Simonetta Santini, che ringrazio, sono il frutto di un lungo lavoro messo in atto ascoltando i pazienti, la base dei medici e i sindacati dell’Ospedale. Un lavoro corale portato avanti per mesi, che sta iniziando a produrre i suoi frutti, e che rappresenta un punto di forza in grado di accendere un faro sulle drammatiche condizioni del nosocomio peligno, sulle preoccupazioni dei pazienti e sull’importanza di questa struttura per il diritto alla salute della gente del nostro territorio”.

“Personalmente – aggiunge La Porta – sono soddisfatta per il nuovo corso e continuerò a stare al fianco degli operatori affinché in tempi rapidi vengano risolte tutte le criticità. Credo sia onesto e doveroso  ricordare che dietro a queste disposizioni, c’è un deciso impegno anche del nuovo assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì.  Lavoriamo insieme per riportare la sanità a svolgere un ruolo fondamentale per la cura delle persone. Ruolo che per troppo tempo è stato lasciato nel dimenticatoio da parte della politica che, nel recente passato, è stata interessata più ad altre questioni rispetto al diritto alla salute di un’intera area”.

Torna a parlare di sanità la consigliera regionale La Porta dopo la questione del punto nascita di Sulmona, nella quale la Lega regionale assunse una posizione – in un primo momento -, molto criticata dal territorio perché non supportava la richiesta di deroga alla chiusura. In seguito la stessa Lega fu messa in difficoltà dalla risoluzione presentata dall’altra consigliera peligna Scoccia, che chiedeva alla giunta di impegnarsi nella richiesta di deroga, risoluzione non votata dal partito di Salvini. In quelle stesse ore infatti ci fu l’annuncio dell’assessora della Lega Verì di aver cambiato strategia e chiesto al Tavolo di monitoraggio del ministero, proprio la tanto agognata deroga alla chiusura del punto nascita peligno.

S.M.

4 Commenti su "La Porta: “Il piano Asl, cambio di rotta per sanità peligna”"

  1. vedremo.. speriamo non rimangono solo parole.

  2. Solo parole, infatti, quelle La Porta. Nei prossimi giorni sarà il caso di parlare di figure professionali responsabili non a td ma stabilizzate, le sole capaci di una prospettiva di ripresa all’Ospedale e speranze ai cittadini.

  3. bene,tutte chiacchiere,il cambio di rotta c’e’stato il 18 giugno,approvati i regali ai privati,aboliti i tetti di spesa,controlli accrediti,posti letto,discipline,badget,ecc,ecc( e’ legale?) ospedali/cliniche private,mentre non ci sono i denari per il pubblico,prevalgono gli interessi particolari,soprattutto quelli degli amici di merenda,altro che pazienti,cittadini,
    Interesse generale,o no?

  4. Modesto medicus. | 23 Luglio 2019 at 12:29 | Rispondi

    Certo, è logico che bisogna fare delle assunzioni per potenziare l’organico del nosocomio sulmonese;assunzioni tramite avviso pubblico con concorso a tempo indeterminato e possibilmente senza calci nel di dietro, dallo sponsor politico di turno o da altro papavero,ras del posto. Però attenzione, dell’ospedale e dei suoi reparti o ambulatori specialistici, usufruiscono i pazienti (i clienti) ed i pazienti preferiscono capaci operatori che ispirano fiducia, considerati i risultati che offrono. Va da sé che se si fanno assunzioni di medici alle prime armi,l’ospedale non ne beneficerebbe. Bisogna fare anche concorsi per primario(direttore etc.) con nomi che portino lustro e clienti e fiducia. Altrimenti, dopo tanto aspettare e parlare, non è che le cose andrebbero diversamente. E che dire del nosocomio di C.Di Sangro? Pare che là siano alla frutta e che Sulmona debba sopperire con i propri medici , già allo stremo, alle necessità del nosocomio sangrino. Insomma la sanità in questo nostro hinterland è ridotta in braghe di tela. Provare per credere. Metti una cosa in mano ai politici e fa sempre la fine di quel tizio, che per stare meglio etc.etc. Speriamo che le cose si aggiustino nel migliore dei modi.

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