La Porta, pronto un dossier sulla sanità peligna

Un “Dossier” da consegnare a breve all’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì. Antonietta La Porta preme sulla sanità peligna  e lo fa attraverso un report che servirà a fornire un quadro ancor più preciso su una realtà che presenta “molteplici abusi e aberrazioni amministrative”. Priorità e necessità: far tornare l’Ospedale di Sulmona ad essere di primo livello.

“Una realtà ampiamente sconcertante – spiega la consigliera regionale in quota Lega – Ad esempio ben 12 medici, pur facendo parte della pianta organica del nosocomio peligno, svolgono la loro attività in altri presidi della Provincia. Stessa cosa accade nell’Ospedale di Castel di Sangro, dove si arriva addirittura al paradosso. In questa struttura infatti, si fa ricorso spesso a professionisti esterni pagati, come si suol dire, a gettone. Significa avere costi fino a 1.200 euro al giorno. Un assurdo. Ecco come è stata governata la Sanità targata D’Alfonso. Anzi, dovremmo dire, come è stata sgovernata la Sanità, con ospedali arbitrariamente declassati e privati persino dei medici che hanno in carico”.

La Porta ribadisce “l’assoluta necessità di far tornare ad essere di primo livello l’Ospedale di Sulmona. E un primo passo può essere rappresentato dall’espletamento del ‘Piano assunzioni 2018’: ma i Concorsi devono essere realizzati subito, altrimenti a breve andranno in scadenza e si perderà il treno. Nel corso del 2019 l’Ospedale di Sulmona deve avere i nuovi Primari dei reparti di Chirurgia, Medicina e Ortopedia”.

Sulla struttura inaugurata di recente. il nuovo ospedale, l’unico ad essere antisismico in Abruzzo, è chiara ” non deve restare solo un bell’involucro, un bel contenitore”.

“L’Ospedale di Sulmona – conclude La Porta – deve ridiventare una struttura di qualità, che dia risposte alla domanda di salute che arriva da un territorio ampio come quello del Centro Abruzzo”

2 Commenti su "La Porta, pronto un dossier sulla sanità peligna"

  1. Beh al momento anche queste sono chiacchiere.
    Vanno bene i dossier ma forse è il caso anche di iniziare a fare qualcosa di concreto, altrimenti rischia già di entrare nel club (sempre più allargato) di quelli che cercano i famosi 15 minuti.
    Ma sicuramente sbaglio io visto che la consigliera leghista è stata così tanto voluta dell’elettorato provinciale (al pari della collega neo-democristiana)

  2. bene,piu’delle chiacchiere,i risultati si ottengono presentanto progetti,piani,idee..non dossier conosciuti,risaputi,sotto gli occhi di tutti….quali sono?dove,come, quando e sopratutto le coperture finanziarie..nel caso di presentazioni,annunci,proclami di servizi erogati(non fruibili )piu’ sulla carta..per la concretizzazione ,la realizzazione dei sogni, chi paga? dove sono le risorse economiche ?…i bilanci sono fallimenatari,o no?

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