La potente voce di Noreda Graves chiude l’anno del Muntagninjazz Winter

La voce calda, vellutata, dirompente e potente  di Noreda Graves ha chiuso ieri l’anno del Muntagninjazz Winter Festival accompagnata da Abramo Riti al pianoforte e organo, Riccardo Cancellieri alla chitarra, Walter Monini al basso, Glauco Di Sabatino alle percussioni e il fuori programma con Simone Colasante. Una serata dallo stile gospel quello che caratterizza la cantante parte di due dei cori più importanti al mondo “The Anthony Morgan Inspirational Choir of Harlem” e “Harlem Gospel Choir”. Ed il motivo è presto detto perchè Noreda fa dello strumento per eccellenza, la voce, il proprio punto di forza nel trasmettere passione ed emozione, la sua storia e quella dei pezzi interpretati, capaci di riaccendere le emozioni del pubblico totalmente coinvolto dalla sua esibizione.

Uno spettacolo sottile e delicato nella sua forza interpretativa che ha trovato a tratti sfumature comiche capaci di ridurre le vicinanze tra il palco e il pubblico stesso. Che poi è un po’ questo l’obiettivo dell’associazione Muntagninjazz tornata nella versione invernale del festival  per sperimentare diverse occasioni musicali. Il jazz, infatti, non si fa esclusiva, ma ponte verso l’assaggio di generi diversi come blues, pop, etnica e tango, accogliendo qualche richiesta da parte degli appassionati e proponendo, come ben noto, musica di qualità. 

Quello di ieri è stato il terzo appuntamento della manifestazione partita a novembre e altri sette ce ne saranno già dal 4 gennaio quando sul palco di Spazio Pingue salirà Peppe Servillo “Presentimento” & Solis String Quartet. Il bello, insomma, deve ancora iniziare perchè quelli in arrivo sono nei fatti gli artisti più attesi. “Ogni concerto è diverso dall’altro- spiega il presidente dell’associazione Valter Colasante-. Abbiamo puntato a diversificare l’offerta, ma c’è sempre un filo di jazz. Si tratta di un tipo di musica che meglio si adatta agli spazi chiusi e ad un pubblico più di nicchia che si fa parte attiva dell’esibizione, c’è un maggior rapporto di vicinanza con i musicisti”.

E l’avventura del Muntagninjazz prosegue così attraverso nuove proposte e stimoli con lo sguardo già rivolto alla versione estiva ed intinerante attraverso diversi borghi, soffermandosi  nel capoluogo peligno dove la manifestazione esplode generalmente in occasione di Piano Piano per Sulmona. Gli organizzatori, insomma, stanno già elaborando una programmazione con una “nuova formula” ancora troppo presto da annunciare.

Nel frattempo le note di Noreda risuonano ancora prepotenti nell’aria.

Simona Pace

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