Ieri era arrivato il monito alla Regione del Coordinamento No hub del gas Abruzzo, che riunisce i comitati regionali in lotta nelle vertenze legate al gas, in cui si chiedeva proprio all’ente regionale di diffidare il Governo che in qualità di dimissionario non avrebbe avuto la legittimità per convocare il tavolo.
“Parteciperemo alla riunione istruttoria, così come l’ha chiamata la Presidenza del Consiglio dei Ministri – conclude Mazzocca – ma è chiaro che già in quella sede porremo formalmente la mozione di mancanza di legittimazione. Manifesteremo, comunque, la nostra ormai storica volontà di collaborare con i vari pezzi dello Stato per sanare delle posizioni che divergono e faremo altresì presente come, sul tema degli usi civici, non siano stati fatti passi avanti. Anzi, in buona parte del V tratto del metanodotto Rete Adriatica, del segmento Sulmona-Foligno, permane per noi una grande criticità che non è stata assolutamente risolta. Continueremo a chiedere, infine, che sull’intero sistema venga fatto un momento di riflessione serio, concreto e soprattutto corretto dal punto di vista sia tecnico che amministrativo”.
Altro monito che arriva è quello del consigliere regionale di Liberi e Uguali Bracco, che scrive: “La legittimità politica che potrebbe avere una decisione adottata in questi giorni dal Consiglio dei Ministri rasenta lo zero. La Regione Abruzzo ribadisca la propria ferma contrarietà affinché l’opera non si concretizzi. E il Presidente D’Alfonso, ora anche membro di Palazzo Madama, dica una volta per tutte se sta al fianco dei territori peligni oppure a braccetto con gli industriali”.
S.M.
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