
Ottanta anni fa, anzi settantotto, in bici si andava con il fucile: mezzo di trasporto per la lotta, per gli spostamenti, per i “piccioni” viaggiatori. Oggi, a settantotto anni dalla Liberazione, Bicincontriamoci torna sulle due ruote per il 25 aprile, con un’escursione il cui titolo è già un programma: “Resistere, pedalare, resistere”.
Non una prova di resistenza fisica, ma culturale: nel segno del ricordo, un viaggio, anzi una passeggiata in bici, per ricordare.
L’appuntamento è alle ore 9 in piazza XX settembre, per muoversi, da lì, in sei tappe simbolo: l’acquedotto svevo per ricordare il bombardamento del 30 maggio 1944, il Borgo apcentrano per onorare la “Resistenza Umanitaria” di cui furono protagonisti molti abitanti del quartiere, il ponte dei Canali, dove si incontravano quelli che fuggivano scavalcando la linea Gustav, il Campo 78, luogo di prigionia già dalla Prima Guerra mondiale, la Badia Celestiniana dove fu fucilato Michele Del Greco per aver nascosto e aiutato i prigionieri inglesi in fuga dal Campo 78 e il monumento alla Brigata Maiella in via Togliatti, per ricordare e onorare il tenente Gilberto Malvestuto, morto il primo marzo scorso all’età di quasi 102 anni.
Non solo pedali per i partecipanti, perché sono previste una visita guidata al Campo 78 a cura della Fondazione per il Morrone e dei Volontari delle frazioni e, sempre nell’ex campo di prigionia, una performance teatrale di ClasseMista.
Letture che, in realtà, caratterizzeranno tutto il percorso dell’escursione.
La partecipazione all’evento, patrocinato dal Comune di Sulmona, prevede una quota di iscrizione di 10 euro per la copertura assicurativa e la visita guidata (5 euro per i soci Fiab).
Si ma sono stati traditi. La nuova Italia non è stata fatta. La Costituzione è restata fondamentale inapplicata e si dimostrata non altro che un Bonus Facciata. Non altrimenti lo Stato è rimasto strutturalmente quello corrotto fascista prepotente e sabaudo di prima. Lo viviamo tutti i giorni, non appena c’è odore di soldi pubblici,la democrazia finisce e si fanno gli affidamenti degli appalti discriminatori a favore di chi paga le tangenti, con leggi anticostituzionali ancora in vigore. Le perizie e le consulenze le vogliono imporre assolutamente per lo stesso motivo anche se sono inutili. Il tutto nella più completa impunibilità da parte di istituzioni che esistono identiche dal Regno di Sardegna e, se siamo nella Repubblica Italiana non dovrebbero più esistere. Difatti la Polizia ha festeggiato il
171esimo compleanno quindi 1852, i Carabinieri non vi dico, riammontano a Carlo Alberto insieme ai Carazzieri, mentre Enrico De Nicola e il 2.6.1946 non lo ricorda nessuno.
Parole giuste, l’ipotesi della Costituzione come un bonus facciata è perfettamente calzante. Difatti la struttura statale ci sta cadendo addosso perché è rimasta quella obsoleta costruzione di prima mentre il fabbricato democratico e repubblicano doveva essere riedificato ex novo come previsto dalla Legge Regina entrata in vigore il luminoso 1.1.1948. Questo anche per il lodevole ruolo dei Patrioti della Maiella con le iniziali idee propulsive della Nuova Italia se rifiutarono le insegne sabaude risultando le prime forze armate in assoluto a combattere sventolando la attuale bandiera.
Ogni modo i Carabinieri non risalgono a Carlo Alberto,ma ancora prima perché sono stati fondati il 13.7.1814 da Vittorio Emanuele I che sarebbe il trisavolo di Vittorio Emanuele III che è scappato a Pescara. Mentre la Brigata Majella nata il 1943 è praticamente scomparsa dalle istituzioni repubblicane. Poi ci sarebbe da obiettare se la Brigata Majella su Wikipedia viene ritenuta a servizio del Regio Esercito per mero inquadramento burocratico, quando noi sappiamo bene che le mostrine del Regio Esercito con lo stemma dei Savoia le hanno rifiutate con sdegno.