La salvezza del punto nascita passa dagli investimenti, Di Girolamo scrive a Paolucci

 

C’è la disponibilità a rivalutare la questione. E’ la senatrice Cinque Stelle Gabriella Di Girolamo ad affermarlo circa la chiusura del punto nascite di Sulmona. La commissione, infatti, sembrerebbe disposta ad analizzare nuove carte e documenti utili a testimoniare l’importanza del punto sulmonese per tutto il territorio circostante. Sicurezza e carenza di personale medico sono i punti sui quali batte la senatrice perchè, nonostante la decisione di chiudere i battenti, ancora nulla è stato fatto per ovviare alla sicurezza delle partorienti. E’ necessario potenziare il punto, insomma, e riconquistare la fiducia delle donne. Circa il personale, il direttore generale Asl 1 Rinaldo Tordera aveva risposto già in precedenza alla Di Girolamo ricordandole come sia la Regione a dirottare le risorse sulla sanità e che il punto nascite di Sulmona, in sintesi, rispetta i parametri richiesti.

Nell’abbracciare la contrarietà al destino designato del presidio peligno, la Di Girolamo annuncia che proprio domani è previsto un tavolo di monitoraggio nella quale Paolucci è invitato a partecipare come rappresentante della Regione. Dalla sua la Di Girolamo parla di un cronoprogramma di investimenti, unico strumento per dare una sterzata alla situazione che si è venuta a creare dimostrando così la volontà di rilanciare il presidio. Incombenza che spetterebbe, appunto, alla Regione perchè poi di cavilli sui quali battere il chiodo ci sono.

Se è vero che i maggiori ospedali non distano poi così tanto da Sulmona (solo circa 60 minuti come si erano affrettati ad evidenziare dal ministero) è pur vero, e lo fa notare la senatrice, che le strade della provincia aquilana non se la passano proprio bene con i suoi tratti dissestati, e la situazione dell’autostrada A24-25 ben nota ormai a tutti (la riqualificazione delle gallerie è prevista entro l’aprile 2019 mentre per i viadotti l’avvio dei lavori è previsto a breve).

Insomma la senatrice peligna promette la massima disponibilità nel difendere il punto nascita, ma la Regione, dal suo canto, deve impegnarsi in un’opera di maggiore investimento sulla sanità peligna, cronoprogramma di investimenti alla mano.

S. P.

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