
L’intonacata di mascara, a mascherare quel che è stato smascherato (dal Germe), servirà a coprire polemiche e rumori per qualche giorno. Perché sulla gestione delle scuole provinciali gli interrogativi e i timori restano e i difetti sono destinati a riaffiorare a breve. Per l’Iti, per l’Itcg e anche per il liceo classico Ovidio.
La Dad per Iti e Itcg annunciata ieri al termine del summit tra Provincia, Comune, tecnici e dirigente scolastico, con la prospettiva di una parziale riapertura tra una settimana del Leonardo Da Vinci e il trasferimento di ragionieri e geometri a Sulmona, è poco più di una boutade che serve a lavarsi la faccia, con il problema che è tutt’altro che risolto.
Perché lo stato di emergenza, per l’Iti, non può reggere a queste condizioni. Non quanto la burocrazia e la politica provinciale ci hanno abituato a sopportare finora.
Innanzitutto, per una questione di sicurezza: l’espediente di togliere un piano e non utilizzare le scale inagibili, servirà forse a rimettere in aula i ragazzi, ma non a metterli davvero in sicurezza. Neanche quando su quelle scale si riuscirà ad intervenire riaprendo tutto il corpo centrale. Gli indici di vulnerabilità sismica restano quello che sono: disastrosi. E, al momento, non si conoscono, né si hanno progetti e soprattutto fondi sufficienti, per mettere in sicurezza lo stabile.

Soprattutto, però, non c’è alcuna certezza, anzi, sul destino, a breve e medio termine, dei laboratori, che per un istituto industriale sono essenziali. La soluzione adombrata ieri è quella di trasferirne due nelle aule che saranno liberate dall’Itcg e di trasformare quello di meccanica, il più importante, in una sorta di videogioco con simulatore. La scuola virtuale. I docenti, che in questa scelta non sono stati neanche interpellati (nonostante debba essere il collegio docenti a decidere), sono già sul piede di guerra: “Non si può stare più di tre mesi con il simulatore – spiegano – gli studenti qui più che altrove hanno bisogno di confrontarsi con la macchina, capirne i pesi e i pericoli. Già usciamo da un periodo difficile, un altro anno così sarebbe deleterio”. E’ che i macchinari ospitati nel laboratorio di meccanica pesano quintali e vanno a corrente industriale: trasferirli è quasi impossibile. Ecco perché dopo l’intonacata di mascara, è necessario ed urgente che la Provincia provveda con la massima priorità a rendere agibile quel luogo.
Per l’Itcg, poi, l’avvio in Dad è ancora più incomprensibile: che si dovevano spostare gli studenti si era capito e si era promesso da oltre un mese: a tre giorni dall’avvio delle lezioni non ancora si firma il contratto di locazione, mentre nulla si è più saputo della gara d’appalto per la sede di via Virgilia D’Andrea. Ormai da un anno in attesa dell’imminente bando.

In ultimo, ma non per ultimo, il liceo classico Ovidio: dopo tredici anni di attesa e una trafila burocratica infinita, attualmente i lavori non ancora partono (nonostante tutto sia pronto) perché, sempre la Provincia, non ha provveduto a fare il trasloco necessario alla consegna del cantiere. Il direttore dei lavori ha annunciato ieri un sopralluogo operativo per l’inizio lavori il 14 settembre, ma il cantiere non potrà aprire se non si tolgono mobili e beni all’interno.
Sullo sfondo di questi scogli operativi, c’è poi la questione politica: nessuno, neanche il presidente Caruso, ha spiegato ad oggi perché per un anno e mezzo lo studio di vulnerabilità del Leonardo Da Vinci sia rimasto secretato. E chissà per quanto ancora lo sarebbe rimasto se questa testata non lo avesse reso pubblico. Ma di questo, forse, si occuperà la magistratura.
…ma con il costo alle stelle delle materie prime, del gas e dell’elettricità, dato che i macchinari vanno a corrente industriale come può rimanere aperto ed essere in sicurezza un istituto in questo caso…si tratta del nostro..ma il discorso si allarga anche agli altri…grazie politica! Grazie Italia..e grazie Europa!
Speriamo si indaghi e si arrivi a conoscere la verità sul perché della “segreta” secretazione.
Ma perché si pensa alle scuole solo a settembre????Ma non fatemi ridere!!Una politica ridicola e inefficiente!!!Siamo guidati da una banda di cialtroni mangiasoldi !!!
Perché siamo educati così, quando arriva il casino ci si pensa e l’emergenza è sempre utile al furbetto di turno per farsi una villa al mare a spese della comunità.
È successa la stessa cosa per le pensioni, in tempo di vacche grasse abbiamo messo in pensione persone con 20 anni di contributi figurativi non pensando minimamente che nessun sistema economico crescerà per sempre.
Osserva la Norvegia, il loro petrolio è stato nazionalizzato per farne un fondo pensione per i cittadini e nel frattempo hanno investito sulle rinnovabili per quando il petrolio sarà finito.
Le nostre poche risorse energetiche le abbiamo date a ditte private in cambio di due spicci.
Ma come mai, la sindaca De Nino non era quella capace di fare il miracolo?
Che storiaccia!!🤔
Abbiamo capito tutto.
Il Consiglio capeggiato dal Capitalismo, ci mancava solo che l’ingegnere si mettesse al posto della Sindaca. L’ordine del giorno era chiaro: portare gli alunni in affitto nel S.Antonio di proprietà dei soci in affari dell’ing. a XXX mila euro l’anno come era stato già fatto il 07 gennaio 2019 quando, complice la falsa opposizione della falsa sinistra, chiuse la scuola di piazza Indipendenza alla materna per portare gli alunni in affitto alle “Pratelle” a 50 mila euro l’anno.
A voi del Germe è stata solo data in bocca la notizia per creare casino.
Si vede che non sa fare i conti!
30.000 euro l’anno per 20 anni fanno 600.000 euro, con le spese di manutenzione straordinarie del fabbricato a carico della proprietà.
Per la ricostruzione di un nuovo plesso scolastico servono molto oltre 1 Ml di €.
Conviene decisamente andare in affitto!
“Fare i conti”… è lei che li fà nelle sue tasche e in quelle del Capitale. Le scuole sono ottime, non bisogna buttarle giù, è tutto un teatrino dove burattini sono manovrati dal Capitalismo peligno. Io dico ridiamo potere ai Soviet, scuole statali, eliminazione dell’impresa privata che insieme ai suoi amici politici ripulisce le nostre tasche…⭐⭐⭐
La tipica storia all’italiana. Tutta la vicenda è emblematica di come (non) funzionano le cose nel nostro Paese.
I politici hanno inventato la famosa a.r.m.l. (Amministrazione a responsabilità molto limitata).
Gli industriali x non sfigurare, hanno creato la s.r.l. (società a responsabilità limitata).
A noi comuni mortali hanno dato la piena responsabilità di sanare…a pagamento tutte le loro magagne.
…e così sia amen