La secessione di Bagnaturo. Raccolta di firme per passare a Pratola

Un gruppo di cittadini di Bagnaturo di Sulmona, sta per avviare una raccolta firme per chiedere che il lato sulmonese della frazione venga aggregato al Comune di Pratola Peligna. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il fatto che nel piano triennale delle opere pubbliche non c’è nemmeno un euro sulla scuola di Bagnaturo. Attualmente l’edificio è utilizzato solo al piano terra mentre quello superiore è interdetto, gli spazi sono sfruttati al massimo dove è stata sacrificata anche la mensa – ma questo a Sulmona ormai è diventato la norma. Inoltre nell’edificio sono accolti anche i bambini dell’asilo comunale, che invece è stato chiuso alcuni anni fa, ridimensionando ancora di più gli spazi a disposizione. Con la costruzione del Plesso unico scolastico sulmonese, queste due strutture dovrebbe scomparire costringendo genitori e alunni ad una migrazione quotidiana per andare a scuola.

Il problema è quello eterno delle frazioni sulmonesi, da sempre dimenticate da tutte le amministrazioni comunali. Da queste parti infatti sono nati quattro anni fa i Volontari delle frazione proprio per porre rimedio all’abbandono generale che le frazioni Nord-Est di Sulmona vivevano. Evidentemente qualcuno ha pensato che a tutto ci fosse un limite e che alle disfunzioni amministrative non sempre si debba o si possa porre rimedio con il volontariato.

La scuola di Bagnaturo era già stata al centro del dibattito cittadino quando nello scorso maggio la consigliera comunale Deborah D’Amico si impegno a votare il piano triennale delle opere pubbliche – il suo voto fu determinante – con la promessa dell’assessore Angelucci di dirottare in futuro i 950 mila euro di fondi dell’assicurazione immobilizzati sulla Lola Di Stefano.  Nell’ultimo consiglio comunale però questi soldi sono stati spostati su: la scuola Lombardo-Radice, l’ex Omni, il Coc e la materna di via Trento, ma il voto della D’amico è stato comunque favorevole.

Bagnaturo delle frazioni sulmonesi è il confine, rappresentando quel buffo caso dove percorrendo la via principale le case a destra e sinistra non appartengono allo stesso comune ma sono da un lato nel territorio di Sulmona e dall’altro in quello di Pratola Peligna con tutto quello che questo vuole dire soprattutto in termini di tasse comunali e servizi. La frazione da sempre luogo di passaggio, prende il nome dal lavaggio delle pecore nel fiume “l’ognatura”, che i pastori facevano due volte l’anno.

“Quando nevica devi sperare di essere nel lato giusto – ci dice un abitante della frazione che aggiunge – questa estate la disinfestazione è stata fatta solo dal Comune di Pratola e solo sul suo lato, così dopo qualche giorno eravamo di nuovo invasi dalle zanzare”.

La possibilità di passare da un territorio comunale all’altro è sancita dalla Legge regionale 21/1996 e il gruppo promotore dell’iniziativa dice di essersi messo a studiare le carte. Una risposta – forse anche provocatoria – che alcuni lanciano come “extrema ratio” all’amministrazione comunale di Sulmona.

Savino Monterisi

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