L’Agenzia delle Entrate cerca casa. Sopralluogo nella Caserma Pace

Tempo di traslochi a Sulmona. A muoversi lontano dalla sede naturale, infatti, non sono solo gli uffici del Comune, ma anche altri enti statali che, per motivi diversi, dovranno abbandonare la propria “casa”. L’Agenzia delle Entrate, con sede in via Salvemini, infatti, inizia a sondare il terreno per una nuova struttura che sia in grado di ospitare i propri dipendenti.

Il contratto tra la la stessa Agenzia e la società che possiede lo stabile sulmonese, infatti, sarebbe già scaduto da tempo con una proroga di altri due anni. Tempo che, si presume, sarà necessario per individuare una nuova sede. La stessa struttura, fino a pochi mesi fa, era occupata anche dall’Arma dei Carabinieri, sezione Forestale.

Tra le candidate ad ospitare gli uffici dell’Erario, figura la Caserma Pace, già vagliata dal Comune lo scorso anno mentre si era alla ricerca di una sede temporanea per i dipendenti di Palazzo Mazara. Nella mattinata di ieri i dipendenti del Demanio, assieme a un dirigente della stessa Agenzia delle Entrate, hanno eseguito un sopralluogo all’interno nello stabile di via Pansa. Un’ispezione necessaria per capire anche lo stato della struttura e gli interventi da effettuare qualora la scelta dovesse ricadere sulla ex sede del Polo Universitario. Un eterno ritorno in auge, visto che l’idea di trasferire il fisco in centro storico era già stata ipotizzata nel 2018.

I tempi, però, sono decisamente lunghi. Tra il dire e il fare ci sono progetti da dover realizzare, bandi da pubblicare, lavori da iniziare e concludere e, per finire, un trasloco da ultimare. Sperando che due anni di proroga siano sufficienti.

2 Commenti su "L’Agenzia delle Entrate cerca casa. Sopralluogo nella Caserma Pace"

  1. Sulmona 17.02.2023

    La soluzione è una sola, lo Stato compra il palazzo dalla società proprietaria e lascia tutto come è. Semplice e perfetta. La caserma Pace o altri palazzi nel centro storico hanno bisogno urgente di profondi lavori di ristrutturazione energetica ed antisismica e vista la lentezza italiana ci vorrebbero due lustri prima di realizzare il restauro ed il trasferimento. Siamo al paradosso, lo Stato non è padrone degli edifici di esercizi fondamentali per la vita dei cittadini?
    distinti saluti
    Domenico Silla

  2. È più facile che chiuda gli uffici piuttosto che compri lo stabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*