L’albero di Fabrizia

Due mani che si incrociano e si stringono a sorreggere un mondo “ricucito”, una metamorfosi di bronzo che si fa albero, “L’albero dell’accoglienza”.

E’ stato inaugurato questa mattina il monumento in via Togliatti dedicato a Fabrizia Di Lorenzo, la giovane sulmonese uccisa il 19 dicembre di cinque anni fa nell’attentato terroristico ai mercatini di Berlino. Lì dove la trentunenne di Sulmona, “figlia dell’Erasmus”, si era trasferita nel sogno di una vita internazionale e multiculturale. La città grande dell’Europa nuova, guidata da quella Angela Merkel che Fabrizia aveva a suo modello.

Cinque anni di dolore e di lotta per la famiglia che ha avuto la forza di non chiudersi e farsi travolgere da quella ferita, trasformando quel vile attentato e la morte di Fabrizia in uno stimolo ai valori e ai principi della ragazza: dai diritti delle donne, al multiculturalismo, ai cambiamenti climatici. Il ricordo di chi Fabrizia era ed è, scorrono nelle parole delle amiche e dei colleghi, degli amici e dei professori del liceo Vico, dove prima dell’inaugurazione del monumento sono stati premiati gli studenti del concorso di poesia a lei dedicato.

Ad omaggiare la giovane sulmonese le autorità civili e militari, ma anche tanta gente comune che quel ricordo e quel pianto conserva ancora dentro.

“L’albero dell’accoglienza”, il più grande valore di Fabrizia, è un’opera di Alessandro Caetani che ha vinto il concorso indetto dall’associazione fondata dalla famiglia Di Lorenzo. Un’opera di grande pregio, posizionata a pochi metri dal monumento alla Brigata Maiella: un angolo del ricordo della Storia che ha attraversato, con le sue vittime sacrificali, anche Sulmona.

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