L’Aquila ritira la delibera, acque agitate in casa Cogesa

Il segnale che arriva dall’Aquila, dove la giunta ha ritirato la delibera con la quale si doveva approvare, ma nei fatti ratificare, l’acquisizione da parte di Asm (la società in house dei rifiuti del capoluogo di regione) di una quota societaria di Cogesa, non è di quelli tranquillizzanti. Non per Cogesa, almeno, dove le acque sono già molto agitate tra i soci per la gestione della società pubblica.
La giunta Biondi, messa alle strette dalla commissione di vigilanza e controllo, ha deciso infatti di annullare quella delibera proposta solo dopo mesi dall’acquisizione effettiva della quota, operazione illegittima, a quanto pare, perché la decisione sarebbe dovuta passare preventivamente dal consiglio.
Ora l’amministrazione aquilana procederà ad una nuova versione del deliberato, ma come ne uscirà dal punto di vista legale e formale non è facile capirlo. Perché seppur condivisa nelle finalità (permettere di risparmiare 200mila euro l’anno nel conferimento all’Aquila, soldi in meno nelle casse del Cogesa), resta l’errore procedurale che potrebbe comportare la nullità dell’acquisizione e, a catena, il rapporto con Cogesa che sulla quota aquilana contava per raggiungere i limiti percentuali della cosiddetta prevalenza, cioè i servizi offerti in favore dei soci che è requisito indispensabile per gli affidamenti in house (cioè senza gara).
In questo ginepraio di cavilli e permessi, si insinua la rivolta dei sindaci non allineati al dettato gerosolimiano: primi cittadini di destra e sinistra che nei giorni scorsi si sono riuniti più di una volta per mettere un freno alla gestione senza controllo del Cogesa. Tant’è che sarebbe in arrivo sulla scrivania del sindaco di Sulmona una richiesta formale di convocazione del comitato del controllo analogo, al fine di riformarlo nella composizione e impostazione e per discutere anche dei rapporti tra la dirigenza della società pubblica e i suoi soci.
La gestione Margiotta, insomma, non piace a molti e più di un sindaco è pronto a sfiduciarlo.
Di certo le modifiche statutarie per permettere al Cogesa di diventare una sorta di multiutility si fanno sempre più difficili: con il clima di spaccatura che si è creato dopo la nomina di Margiotta e che si è solo accentuata con la sua gestione in un anno, infatti, sarà molto difficile ottenere la necessaria unanimità dei 62 Comuni soci per approvare le modifiche stesse.

1 Commento su "L’Aquila ritira la delibera, acque agitate in casa Cogesa"

  1. Speriamo che in tutta la vicenda sia comunque fatta salva la nuova auto, il nuovo incarico ed i nuovi dindi… altrimenti a che servirebbe tutto ciò?

    Ora come ora la multiutility è un problema multirelativo…

    Pian pianino… tutto si sistema… anche penalmente…

    Il nuovo… che retrocede… ma chi ci crede più? Nemmeno loro!!! 🙂

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