I dati raccolti in riferimento al primo trimestre 2017, infatti, segnalano una controtendenza dell’Abruzzo rispetto al resto dell’Italia con 12mila unità lavorative in meno nel campo dell’agricoltura, ad esempio, -9.2% nel settore dell’industria, artigianato ed altri settori strategici. “Una pessima performance- commentano i due- che disegna una realtà molto preoccupante e sicuramente molto lontana da quella sbandierata da D’Alfonso & Compagni con i 100 mila posti di lavori promessi durante la campagna elettorale”. Ed ancora, nei primi mesi del 2017, i dati testimoniano un calo nel numero di occupati pari a 464 mila contro i 481 mila dello stesso trimestre 2016 (-3,5%), un aumento della
E non lascia fuori nemmeno il turismo Febbo che ritiene l’Abruzzo assente ”su tutte le programmazioni e canali promozionali regionali e nazionali”. Azioni precise sono quelle che propone il presidente della Commissione partendo dalla riduzione delle tasse, l’alleggerimento del carico fiscale e convincere le imprese ad investire in Abruzzo. I due chiedono, infine, “Un serio confronto con la realtà produttiva della nostra regione, sperando che questo Esecutivo che aveva promesso 100.000 nuovi posti di lavoro cambi strategia passando dalla politica degli spot e delle enunciazioni a quella dei fatti e dei risultati”.
Simona Pace
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