Le banche abbandonano il territorio aquilano, l’allarme di Fisac e Cgil

E’ un allarme quello che lanciano Fisac e Cgil L’Aquila e riguarda l’abbandono del territorio da parte dei grandi gruppi bancari. “Un esempio lampante (ma non l’unico) – si legge nella nota delle sigle sindacali – è rappresentato dal piano industriale della Bper e dai suoi effetti nella nostra provincia, per la quale rappresenta la più importante realtà nel mercato del credito. Dal mese di aprile di quest’anno sono circa 30 i lavoratori della Provincia dell’Aquila usciti dall’azienda, contando anche quelli che cesseranno alla fine del mese di settembre; pur trattandosi di lavoratori che verranno accompagnati alla pensione, il mancato turn-over rappresenta un innegabile impoverimento per il territorio”.

“L’accordo che disciplina gli esodi, datato 29/10/19 – spiegano ancora i sindacati -, prevede 2 nuove assunzioni ogni 10 uscite: ad oggi, a fronte di circa 30 esodati, le assunzioni effettuate in provincia sono state solo 2. Il timore è che alla riduzione dell’occupazione si accompagni un’ulteriore delocalizzazione verso altri territori, considerati più allettanti dalla banca: un timore che si estende alle ulteriori uscite previste dal piano fino al 31 marzo 2021”.

Arriverà, comunque, a giorni l’elenco delle filiali destinate a chiudere, il timore è che la provincia aquilana possa essere una delle più colpite. Si tratta di un fenomeno che riguarda anche altri nomi bancari come Mps con 4 filiali chiuse, le previste chiusure di Ubi con l’accorpamento a Banca Intesa e il ridimensionamento della Banca Popolare di Bari.

“Il fenomeno dell’abbandono bancario ha conseguenze gravissime: non rappresenta soltanto una perdita di posti di lavoro ma costituisce un forte limite nell’accesso al credito ed ai servizi bancari da parte delle imprese locali, minandone pesantemente le prospettive di crescita. E’ appena il caso di ricordare che in Provincia dell’Aquila circa due terzi dei Comuni sono sprovvisti di sportelli bancari; la chiusura di una filiale in un comune montano contribuisce in maniera decisiva ad accelerarne lo spopolamento” conclude la nota.

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