Le commissioni fantasma nella città immobile

Il commissario, dice, che sciagura. Il mantra ripetuto all’infinito ieri nell’aula consiliare informale, quella che ha ospitato il consiglio per finta e non si è ancora bene capito il perché. Ma tant’è.
Il commissario che sciagura, sì, quello che mangia le prerogative e le funzioni degli eletti, che impedisce alla città di essere rappresentata, di confrontarsi su quel che c’è da fare.
In verità a ben vedere, l’arrivo di un commissario non cambierebbe di molto l’attività amministrativa della città, perché a fare due conti nell’ultimo anno e poco più di attività amministrativa vera, quella fatta di commissioni che discutono e prendono decisioni, ce n’è stata poca poca, quasi nulla.
Il caso più eclatante è scoppiato l’altro giorno, quando sul tavolo dell’ufficio di presidenza la segretaria comunale ha messo un debito fuori bilancio da 350mila euro che non è stato ancora riconosciuto. Con ingiunzioni già in corso, roba da far tremare i polsi e la Corte dei Conti.
Il presidente della Prima commissione, quella Finanze e Bilancio, appunto, Andrea Ramunno, neanche lo sapeva, dice. E chissà se per vergogna ieri non si è presentato in aula.
Fatto è che formalmente il consiglio tanto atteso non si è potuto tenere, perché quel debito già segnalato da mesi e ufficializzato dai Revisori il 5 febbraio, non è stato ancora portato all’esame dell’organo consiliare. Lo farà solo martedì prossimo, sempre che questa amministrazione sarà ancora in vita per quella data.
In un anno, a scorrere le convocazioni, le cinque commissioni ordinarie si sono riunite appena dodici volte in tutto e perlopiù si è trattato di atti dovuti: approvazione di bilanci ed equilibri senza i quali sarebbe comunque arrivato, il commissario.
Alcune commissioni, anzi, non hanno mai avuto l’onore della comparsa: zero convocazioni, ad esempio, per la Quarta commissione Cultura e Turismo (la nostra grande risorsa che abbonda sulla bocca della politica) presieduta da Roberta Salvati e zero convocazioni per la Seconda, quella del Sociale presieduta da Franco Di Rocco.
Molto meglio non è andata la Quinta, che pure copre un settore importante come il Commercio, l’Artigianato e l’Industria, presieduta da Angelo Amori che dall’inizio del 2018 si è riunita solo tre volte: una per approvare il regolamento sui mercatini di Natale (il 6 dicembre), una per l’organizzazione di street food (il 25 giugno) e una il 6 marzo ma non si sa perché.
Stesso punteggio, ma con l’aggravante di essere stata sempre convocata per forza in concomitanza con la Prima, ha la Terza commissione, quella del Territorio e Servizi (che va dall’ambiente alle opere pubbliche, mica chiacchiere) presieduta da Angelo Amori (a lungo assente, di cui è vice Deborah D’Amico) che, fatti salvi i pareri su bilancio e opere pubbliche obbligatori, ha esaminato di sua competenza stretta solo la mappatura delle aree e fabbricati e il piano di alienazione immobili (anche questi propedeutici al bilancio).
Guida la classifica, non certo brillante, la Prima commissione Bilancio e Finanze con otto convocazioni in un anno (tre congiunte) e che a parte i pareri obbligatori su bilancio e opere pubbliche, si è espressa sulle indennità di consiglieri e assessori, sulla gara per la riscossione dei tributi, sulle partecipate, sul trattamento dei dati sanitari, sull’uso civico dell’area celestiniana e sul regolamento per l’armonizzazione contabile.
Insomma meno dell’ordinario, meno di niente.
Ed appare un po’ paradossale che ora il sindaco si appelli alla volontà dei consiglieri per guidare Sulmona alla salvezza, per evitare “l’interruzione di pubblico disservizio”, che chieda ai grandi assenti uno sforzo. Anche se, è bene ricordarlo, hanno a loro parziale giustificazione il fatto che in commissione si discutono perlopiù gli atti di giunta.
Se due più due fa sempre quattro…

4 Commenti su "Le commissioni fantasma nella città immobile"

  1. A leggere l’articolo (di cui bisogna riconoscere comunque la professionalità di una testata giornalistica unica nel territorio) verrebbe voglia di andare a prenderlo di persona il “commissario”. Ma come fanno ancora a presentarsi ai cittadini questi soggetti, capaci solo di esternare banalità nei comunicati ma incapaci di qualsiasi tipo di gestione amministrativa. Insomma c’è un buco di 350.000 euro e ops il presidente della commissione finanza e bilancio non ne sa niente? Eppure sembrava che le scorse settimane il vice sindaco fosse riuscito a trovare risorse un po’ per tutte le necessità. O forse (meglio) era solo la solita politica delle “intenzioni” tanto sbandierata negli ultimi due anni da questa amministrazione ma che non è stata mai accompagnata da fatti.
    Insomma sindaco e consiglieri se volete veramente la salvezza di Sulmona per favore fermatevi e lasciate perdere. Perseverare sarebbe diabolico

    • Hai ragione MA.. Dico un mio pensiero, cercheranno di tirare fino a giugno riempiendoci di chiacchiere ,poi commissario x un anno “LA GENTE DIMENTICA” e poi via con la sfilata dei soliti gridando al rinnovamento ecc ecc e tranquillo saranno sempre loro .

  2. Ogni popolo ha il governo che si merita.

  3. Franco Del Monte | 23 Febbraio 2019 at 13:19 | Rispondi

    condivido pienamente…in condizioni simili e con la prospettiva di una maggioranza rabberciata meglio un Commissario…..nel passato non recente ne abbiamo avuto qualcuno buono…es Franco Colista !

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