Le ragioni della giustizia: ipotesi e soluzioni dopo l’incontro con la ministra

“Crediamo che si debba dare il tempo alla discussione di maturare una proposta condivisa, percorribile e sostenibile da parte dei territori”: le parole del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio al termine dell’incontro avuto questa sera a Roma con la ministra Marta Cartabia lasciano aperta una porta ai tribunali cosiddetti minori abruzzesi.

Se questa porta rimarrà aperta anche nei prossimi giorni, quando cioè si tratterà di dare il parere del governo agli emendamenti alla proroga presentati da tutte le forze politiche, si vedrà. Di certo oggi la Guardasigilli ha mostrato una disponibilità al dialogo che non ha avuto in precedenza, ascoltando le ragioni dei territori, rappresentati dai presidenti degli Ordini forensi dei quattro tribunali (Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto).

Una discussione che si è mossa su un doppio binario: uno, cioè, più contingente che riguarda l’impossibilità materiale e fisica delle sedi accorpanti di L’Aquila e Chieti di poter ospitare dal 14 settembre il carico dei quattro in soppressione e l’altro che riguarda in modo più complessivo la geografia giudiziaria e l’efficienza della riorganizzazione decisa nel 2012.

Sul primo binario la ministra ha ipotizzato, ma solo ipotizzato, un trasferimento senza trasloco: ovvero lasciare fisicamente aperti i quattro tribunali minori, accorpandoli però amministrativamente ai capoluoghi in attesa che siano pronti gli spazi. Una soluzione che insomma non farebbe rinnegare la scelta del 2012, ma che a dirla tutta rischierebbe di rendere meno efficienti i presidi di giustizia (comunque condannandoli prima o poi alla chiusura).

Sul tema della riorganizzazione, invece, i presidenti degli Ordini hanno cercato di mostrare, dati alla mano, come gli obiettivi della ministra (ossia quelli dell’efficienza) siano raggiungibili solo con il mantenimento dei tribunali minori: “Abbiamo mostrato i dati ministeriali – spiega il presidente dell’Ordine di Sulmona, Luca Tirabassi – e dopo otto anni possiamo dimostrare che un tribunale grande non è più efficiente e che anzi in cima alla classifica ci sono quelli più piccoli”.

Da smontare, però, nel “pregiudizio” della ministra, c’è anche il tema della specializzazione dei magistrati, il grande punto di pressione della stessa magistratura: niente più giudici “di campagna” insomma per rendere più efficiente e giusta la giustizia.

A questi due grandi argomenti, si aggiungono poi le specificità dei singoli territori: Sulmona con il suo supercarcere e il suo territorio orograficamente complesso, Avezzano con il suo carico di lavoro superiore a quello del tribunale dell’Aquila e Vasto e Lanciano che un accorpamento tra loro non lo hanno mai escluso.

Saranno temi da trattare probabilmente con la legge delega e con i disegni di legge che sono già sul tavolo, ma che non possono prescindere dall’impellenza di una proroga alla chiusura il prossimo 14 settembre.

Quel “tempo alla discussione” cioè, di cui ha parlato Marsilio.

3 Commenti su "Le ragioni della giustizia: ipotesi e soluzioni dopo l’incontro con la ministra"

  1. Campagna elettorale…..

  2. I Giudici di campagna è il motivo primario per cui dovrebbe chiudere il tribunale di sulmona,sostituto procuratore di sulmona e fino a poco tempo fa presidente del tribunale, un giudice di sulmona…non proprio il massimo per il mantenimento della legalità.

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