Le storie dell’acqua

Domenica 22 marzo sarà la Giornata mondiale dell’acqua. Per forza di cose, sarà una giornata particolare alle prese con decreti e restrizioni alle libertà individuali imposte per fronteggiare il Coronavirus, ma l’acqua resta la fonte di vita principale. Nel libro dell’acqua, Eduard Limonov scrittore, poeta e politico russo, traccia un bilancio della sua vita attraverso i propri ricordi tenuti insieme dall’elemento più prezioso della natura:  l’acqua. Anche a Bagnaturo i ricordi più importanti sono legati all’acqua.

L’antico ponte Marmoreo confine fra le proprietà dei celestini e quelle del regno di Orsa sul quale oggi sorge una rotonda, il lavatoio al cui posto oggi vi sono alberi, panchine e una fontana e poi la Velletta, che tutti chiamano “fiume”, anche se è poco più di un rigagnolo di acqua. Un corso d’acqua snaturato sul finire degli anni Settanta, quando la Cassa del Mezzogiorno era così magnanime che finanziava opere utili, come la variante alla statale 17 e inutili come la cementificazione della Velletta.

Con quei soldi – della variante e della cementificazione della Velletta – i Falcione, la famiglia proprietaria dell’impresa edile che costruì quelle opere, portò il Campobasso Calcio in serie B nel 1982. Almeno così raccontano ironicamente a Bagnaturo. Opere che resero – col senno di poi – felici migliaia di tifosi molisani, ma che qui in Valle Peligna sventrarono campagne e il corso di un fiume che resta nella memoria dei più anziani come un posto idilliaco. Di quel periodo ci rimangono migliaia di metri cubi di cemento armato e di asfalto. Nemmeno lo scrittore Limonov è più fra noi, ha deciso di andarsene proprio ieri, in una giornata in cui un video (guarda nella sezione “de visu”) che parla di quarantene, progresso e campagne abruzzesi, aveva deciso di celebrarlo.

Savino Monterisi

1 Commento su "Le storie dell’acqua"

  1. Spero che Madre Natura, con il tempo, pareggerà i conti con questa umanità schifosa e distruttrice nel nome del dio denaro.

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