Le voci dei parenti registrate per la truffa del pacco: anziana sventa frode per 4.000 euro

La truffa del pacco torna a far paura, anche perché questa volta dall’altra parte della cornetta la voce sembrerebbe registrata all’insaputa dei parenti delle vittime e le cifre a rischio sono ancora più alte. L’ultimo episodio è avvenuto ieri a Sulmona, a distanza di diversi mesi di calma apparente. Ad essere stata presa di mira è stata un’anziana, come purtroppo spesso accade anche per il fatto che questa categoria spesso non conosce a fondo le potenzialità delle nuove tecnologie.

La donna ha ricevuto la consueta chiamata truffaldina sul proprio telefono, con il tipico modus operandi con la richiesta di soldi, per la cifra esorbitante di 4.000 euro, per il ritiro di un pacco indirizzato alla nipote. Ciò che però è cambiato è proprio la voce dall’altro lato del telefono. Infatti i malviventi non si sono presentati come il tipico corriere che deve lasciare il pacco, bensì avrebbero registrato il messaggio, ritagliando e poi ricostruendo la voce della nipote dell’anziana e fingendosi proprio la parente di quest’ultima.

Un metodo subdolo e meschino, sul quale bisognerà fare chiarezza. Molto probabile l’utilizzo di app o virus in grado di registrare la voce negli smartphone dei parenti delle vittime. A salvare i risparmi dell’anziana è stata l’eccessiva somma richiesta che ha insospettito la donna. Inoltre la nipote di quest’ultima, una volta chiamata dall’anziana, le ha detto di non effettuare nessun pagamento confermando a sconosciuti o a chi si spacciasse per lei.

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