Legnini incontra i sindaci a Pescara e lancia la corsa alla Regione

Tutto pronto per quello che se non è l’inizio ufficiale della campagna elettorale di Giovanni Legnini, poco ci manca. Sabato mattina alle ore 10.30 nel Padiglione Daniele Becci (area ex-Cofa) in Via Papa Giovanni XXIII a Pescara, l’ex vice presidente del Csm incontrerà i sindaci, sindache e cittadini che a gran voce in questi mesi gli hanno chiesto di candidarsi, nodo sciolto solo dopo l’accorato appello alla candidatura sottoscritto da 150 amministratori locali.

Scrive Legnini nella lettera d’invito: “L’occasione sarà utile per delineare i contenuti fondamentali di un progetto politico e programmatico con il quale intendo promuovere, insieme a tutte le liste e ai candidati che vorranno sostenermi, una nuova stagione di governo regionale, nel segno della partecipazione attiva degli amministratori e dei cittadini dei Comuni locali. Vorrei partire dall’ascolto e dalla condivisione di chi, quotidianamente, vive le problematiche e i bisogni del territorio, per promuovere una fase di riforme ed interventi incisivi in ogni settore della vita pubblica locale, sui diritti dei cittadini abruzzesi e sulle opportunità da riservare alle imprese e ai territori della nostra amata Regione”. Oggi invece Legnini incontrerà a L’Aquila Pierluigi Bersani e gli attivisti di Articolo 1 / Mdp.

Intanto sul fronte election day, il coro di voci che voleva lo spostamento delle elezioni a maggio insieme alle europee è stato sconfitto. L’emendamento presentato in finanziaria, che fra i firmatari aveva anche due parlamentari del Movimento 5 Stelle, è stato ritirato facendo saltare l’opzione accorpamento. Pare come se un po’ tutti i partiti, facendo la parte dei finti tonti, sperassero in un rinvio che però non c’è stato. Questo avrebbe fatto bene al centrodestra ancora alle prese con i dubbi sul candidato presidente  Marco Marsilio, avrebbe fatto bene al Movimento 5 Stelle, in caduta libera nei sondaggi, ma che a maggio avrebbe potuto riscuotere un po’ di consenso dall’annunciata introduzione del “Reddito di cittadinanza” – semmai si farà. Ne avrebbe giovato molto meno il centrosinistra che avrebbe perso la disponibilità di Legnini.

Guardando questo quadro, la situazione sembra completamente ribaltata rispetto a qualche mese fa dove centrodestra e M5S sembravano primeggiare per la guida della Regione. Oggi il centrodestra è indebolito dalla spaccatura avuta con Fabrizio Di Stefano e dall’attendismo sull’ufficializzazione di Marsilio, il M5S dopo questi primi mesi al governo è in caduta libera nei sondaggi, l’unico che pare godere di buona salute è incredibilmente il centrosinistra, che viaggia spedito verso palazzo Silone.

Savino Monterisi

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