L’esercizio del toto-candidato, Federico: “Chiacchiericcio da lavanderia”

L’esercizio è antico e con cadenza quasi svizzera si ripropone ogni volta che si avvicina una consultazione elettorale, specie se per le amministrative: il toto-sindaco o meglio toto-candidato ha ricominciato ad agitare le penne e le fantasie di qualcuno. Voci più o meno confermate, più o meno fondate, più o meno amplificate a seconda dei casi. Spesso uno strumento per “bruciare” candidati, portare scompiglio e in qualche modo ostacolare il normale confronto tra le forze in campo. 

Finora alcune pagine di cronaca si sono riempite di nomi, ipotizzando anche accettazioni e rinunce di candidature di cui molti dei coinvolti non erano neanche informati. Così per Maurizio Gentile, Elio Accardo, Paola Pelino, Fabio Federico, Vittorio Masci, Elisabetta Bianchi, ma anche Bruno Guerri e Bruno Vespa. Chi più ne ha, più ne metta.

Contro questo tiro al piccione insorge così l’ex sindaco Fabio Federico, dato ora per candidato, ora per pronto ad uscire dal partito.

“La paura che sia consegnata l’amministrazione di Sulmona alla coalizione di centrodestra deve essersi trasformata in terrore da parte  di certa stampa se è vero che, con cadenza quasi quotidiana, annuncia una nuova spaccatura nella coalizione – scrive Federico -. Non c’è nessuna spaccatura sul nome del candidato sindaco, anche perché non si sono fatti nomi di candidati. Quello che è stato scritto è quindi una fandonia. Per quanto mi riguarda non uscirò dal partito qualsiasi fosse il nome del candidato, tantomeno quello di Paola Pelino cui mi lega un’amicizia personale dall’infanzia, ed una familiare che si tramanda da quasi un secolo”.

Un esercizio che non ha risparmiato neanche le forze di centrosinistra: “Si direbbe ‘ordinario chiacchiericcio da lavanderia’ quello delle pubblicazioni odierne, e ne saremmo anche abituati, ma rilevo che le stesse fandonie si pubblicano senza pudore anche nei confronti del centrosinistra in cui persone che la pensano diversamente da me, ma che non hanno mai smesso di essere miei sinceri amici, sono altrettanto sorpresi delle lavandaie. Infatti – continua l’ex sindaco – mi informano che anche loro, secondo gli stessi editorialisti, avrebbero un candidato sindaco non condiviso e quindi non gradito. Di una cosa gli editorialisti non parlano mai, non so se per ordine del redattore o per vergogna: non parlano del loro editore prezzano. Ma si candida o non si candida? Ricandiderà la Casini o no? Io l’ho chiesto loro e mi hanno detto che ‘non risponde’. Che indaghino allora e scrivano di questo, se ne hanno coraggio. Altrimenti si tengano lo stipendio e continuino così. Del resto non è una questione di ‘costo della penna’, ma di etica dell’informazione. Quella si vende facilmente, ma non si ricompra più”.

2 Commenti su "L’esercizio del toto-candidato, Federico: “Chiacchiericcio da lavanderia”"

  1. Secondo me ricandida la casini. Ancora non finiscono i lavori di demolizione.

  2. D’accordo con Federico!
    Per fortuna che il Germe “tiene”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*