L’INTERVISTA/ Nicola Angelucci, l’assessore con i gradi

Nominato assessore da poco più di un mese, Nicola Angelucci, è personaggio politico ingombrante nella amministrazione Casini. Già assessore, presidente del consiglio ed esponente di spicco del centrodestra negli scorsi anni, il suo non è un incarico solo esecutivo.

Partiamo dal centrodestra: negli ultimi giorni l’ex sindaco Federico, con cui lei ha governato per quasi cinque anni, è uscito allo scoperto, chiedendo agli amici di Fratelli d’Italia di fare “qualcosa di destra”, tipo abbandonare la coalizione civica. Il centrodestra cerca di rimettere insieme i pezzi in vista delle elezioni politiche di primavera?

Il centrodestra cittadino ha sempre avuto grossi problemi di aggregazione e quando è riuscito ad unirsi è perché Berlusconi aveva imposto la linea. In questi anni c’è stata una grande latitanza di Forza Italia e la frattura che è seguita all’esperienza della sindacatura Federico, tanto da arrivare a presentarsi in due blocchi nel 2013, non è stata sanata. Basti pensare che da una cena tra amici a Pettorano qualche giorno fa, è scaturito uno scontro duro sulla stampa. Le posizioni sono troppo distanti, la vedo difficile riuscire a ricreare una coalizione di centrodestra.

E’ per questo che ha sposato e sostiene la linea del civismo?

Il progetto di Andrea Gerosolimo è strategico, con i poli in dissolvimento per il nostro territorio è l’unico modo per poter essere rappresentati. Paradossalmente le posizioni così diverse all’interno di questo progetto aiutano ad aprire dibattiti che nei partiti tradizionali non ci sono più e dove l’unica alternativa è adeguarsi alle direttive dei vertici. Lo abbiamo visto anche con il Pd, la cui formazione del gruppo in consiglio ho seguito con molta attenzione e passione, dove il circolo locale è andato allo scontro con il regionale.

Già ma di che colore è questa amministrazione?

  E’ una coalizione che rimane legata al civismo, che mantiene un equilibrio trasversale; anche se a volte, sui grandi temi, come quello dei migranti e l’apertura dello Sprar, rimane incagliata nelle sue diversità. Ma sono convinto che anche un’amministrazione tutta di centrosinistra avrebbe avuto problemi a prendere una decisione su un tema così delicato.

A proposito di equilibri, non le sembra che oggi la giunta sia un po’ troppo sbilanciata a destra?

Le dimissioni di Santarelli e Sinibaldi hanno senza dubbio creato uno scompenso nella rappresentanza di sinistra. Fermo restando che la scelta della squadra è prerogativa del sindaco, prevedo che a breve ci sarà un riequilibrio delle forze in giunta.

La sua nomina è stata vista da molti come una sorta di tutoraggio alla Casini. E così?

Io mi sono messo a disposizione per dare il mio contributo a fare, ad accelerare alcuni processi. E anche per dare un’ossatura politica a questa amministrazione. Ci sono molti consiglieri giovani, alla prima esperienza e bisogna insegnare loro che la politica è fatta anche di relazioni. A volte qualcuno si è fatto trascinare dall’impulso, invece bisogna saper riflettere. La mia esperienza politica in questo senso può aiutare, ma non definitemi tutor.

Da fare però c’è tanto, i risultati finora non si sono visti.

C’è una macchina amministrativa molto sofferente. Riorganizzarla è la priorità delle priorità. Abbiamo approvato da poco il Rogus ed entro Natale contiamo di approvare la macro. Non si può più aspettare. Se non rimettiamo in moto la macchina amministrativa non si va avanti: i dirigenti non ci sono, non ci sono garanzie sugli uffici, non c’è chi fa cose. Anche con le cooperative, ci sono state una serie di brutte coincidenze: c’è troppo lavoro quotidiano e non si riesce a programmare, a fare gare. Siamo al collo della bottiglia, con troppe cose che si sono accumulate. Penso però che superato questo momento si apriranno grandi opportunità per la città.

Rimaniamo alle sue deleghe, quali sono le priorità?

L’edilizia scolastica è in cima a tutto ora. L’ho messo nella mia letterina di Natale dei buoni propositi. Entro un paio di mesi farò una mappatura precisa di quel che c’è da fare: interventi, progetti, costi, progettazione, responsabilità. In base a questa ricognizione poi farò un cronoprogramma attendibile, sapendo che per la Masciangioli possiamo finalmente aprire il cantiere entro un paio di mesi e che per la Lola di Stefano le carte sono già pronte. Nel frattempo un obiettivo a breve deve essere quello di reperire risorse, circa 80-90mila euro, per rinnovare l’affitto dei Musp anche per il prossimo anno scolastico: è una struttura indispensabile per accelerare i lavori nelle scuole.
C’è poi la questione dell’ufficio sisma che oggi si è rimesso con fatica in moto grazie all’apporto dato da Abruzzo Engineering, la convenzione scadrà a fine anno e dobbiamo lavorare perché sia rinnovata.

E per lo sport e le strutture sportive? Lei ha programmato interventi sugli impianti, ma chi li gestirà?

Per il momento non ci sono le condizioni per programmare l’affidamento della gestione degli impianti. C’è troppa conflittualità tra le diverse società e metterle intorno ad un tavolo è già difficile. E poi bisogna capire se queste società sono in grado di gestire gli impianti, se ne hanno la competenza e la capacità, nonché la forza economica.

Un merito e un demerito dell’amministrazione Casini?

Il merito è quello di aver saputo rispondere alle emergenze, di aver saputo agganciare e confrontarsi con il governo. Primo fra tutti per Casa Italia che potrebbe essere il fiore all’occhiello di questa amministrazione, una grande opportunità.
Il demerito è quello di non aver spinto subito l’acceleratore sulla riorganizzazione della macchina amministrativa, di non aver osato abbastanza.

Arriverà a fine mandato il sindaco Casini?

Si, ed è un si perentorio. Il modello creato da Gerosolimo apre grosse prospettive, ha posizionato persone che condividono il suo progetto nei posti strategici. E’ un progetto politico che si allagherà a macchia d’olio.

Quindi se Gerosolimo si presenterà in appoggio al Pd alle politiche, lei, uomo di centrodestra, è pronto a votarlo?

Penso che già da ora si prevede un accordo tra Renzi e Berlusconi dopo le elezioni. Magari il progetto di Gerosolimo servirà proprio a sdoganare queste nuove alleanze e vecchie divisioni. Sono pronto a seguirlo.

1 Commento su "L’INTERVISTA/ Nicola Angelucci, l’assessore con i gradi"

  1. Campagna elettorale di 3° ordine.
    Fazioso il prendere spunto dalla cena pettoranese.
    È vero che la destra sulmonese è alla deriva (come lo è anche la sinistra), com’è altrettanto vero, che alla debacle della destra, c’è stato il fuggi fuggi generale per assicurarsi uno scranno; tant’è vero che la giunta Casini è un’accozzaglia di defenestrati di entrambi gli schieramenti (escluso i giovani – vittime innocenti e coscienti del fatto, quanto purtroppo incoscienti nelle votazioni).
    Coerenza personale e politica dovrebbe (ma è pura teoria) dire che l’erba tagliata sotto i propri piedi ricrescerà molto lentamente, e che proprio per tale jattura furono fatti firmare il “patto del consigliere” (o meglio e principalmente un patto di non belligeranza e questo perché i restanti 5 punti sono semplicemente saltati).
    Altra bufala far passare per dimissioni gli allontanamenti di Santarelli e Sinibaldi (e senza indagare oltre per non creare facili imbarazzi).
    Gli equilibri vi saranno perché “dovuti” proprio dalle forme apposte, altrimenti salterebbe il tutto… Un giro di giostra non si nega a nessuno…
    Come tutta la verità viene a galla alla fine dell’articolo, così come è partito il mio commento… Elezioni…

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