
La denuncia arriva dalla consigliera regionale Marianna Scoccia: “Inaccettabile la mancanza di reagenti chimici presso la Asl1 – scrive -. Sembra uno scherzo ma è la realtà dei fatti. Molte persone della Valle Peligna e Marsica sono, dunque, in trepidante attesa di conoscere l’esito del proprio tampone ma a causa della mancanza di reagenti non sarà possibile ed ovviamente questo ritardo sta creando naturali apprensioni tra gli utenti. Che fine faranno – continua -i tamponi effettuati dal 31 gennaio e a seguire?”.
Una scusa in realtà, quella della Scoccia, per attaccare la Regione e quella che definisce la sua “politica fallimentare in ambito sanitario”, un allarme, però, che non sembra avere grandi riscontri.
Dalla Asl, infatti, fanno sapere che pur essendoci stato qualche ritardo nelle forniture il servizio non è stato né interrotto, né sospeso. I tamponi eseguiti il 31 sono stati, almeno in Valle Peligna, tutti processati e notificati agli interessati e oggi arriveranno quelli eseguiti tra ieri e l’altro ieri. “Inoltre non c’è alcun pericolo che un tampone venga ‘perso’ – spiegano gli addetti ai lavori – perché i campioni vengono conservati in frigo e processati al momento opportuno”.
Una circolare dell’altro giorno, in verità, invitava gli addetti a “rallentare” con l’esecuzione dei tamponi, magari rinviando di qualche ora quelli meno urgenti, ma, spiegano sempre gli addetti, la macchina non si è assolutamente fermata.
Domani, tra l’altro, come ammette la stessa Scoccia, dovrebbe arrivare la nuova fornitura per cui il problema, che problema non è stato, sarà risolto.
La polemica, insomma, in questo caso sembra sì uno scherzo, ma della politica.
Stessa situazione nelle altre città:positivo al covid da 10 giorni, ho prenotato un tampone rapido drive through, vado in anticipo per fare la fila, arriva il mio turno e mi viene comunicato che i reagenti sono finiti e che mi avrebbero fatto un molecolare. Risultato? Altri 2 giorni di malattia in attesa dell’esito. Ormai sta diventando tutto una barzelletta, riaprissero tutto come stanno facendo nei paesi civili, basta, non se ne può più. Non mi venite a raccontare che il covid è ancora pericoloso, si è indebolito, questo l’abbiamo capito.
Non entro nel merito della questione politica, ammesso che vi sia, anche se, in tutta franchezza, preferisco un amministratore che usa un’arma politica in occasione di una problematica concreta piuttosto che uno che usa la stessa arma senza alcun sotteso interesse reale della collettività o, peggio, al solo fine di nuocere ai suoi “avversari”.
Posso però, nel merito non politico della questione, riportare la mia esperienza personale.
Negativo a ben 2 tamponi antigenici (il 30.12, al famoso screening previa lunga attesa di gruppo, ed il 3.1, a domicilio su consiglio del medico), ho eseguito il tampone molecolare la mattina del 5.1, dopo che, dal pomeriggio del 31.12, avevo avuto alcuni sintomi e mi ero prudenzialmente isolato assieme alla mia famiglia.
Ho ricevuto il risultato di questo tampone – positivo – la sera, dopo le 20:00, dell’8.1, cioè dopo 3 giorni e mezzo !!! Se fossi andato in giro, forte del mio green pass da triplice dose di vaccino, quante persone avrei contagiato, magari al bar od al ristorante ?
Ed ancora: prenotato per il secondo tampone molecolare, assieme a mia moglie (che aveva anche lei sviluppato tardivamente qualche sintomo), lo eseguo la mattina del 13.1, ricevendo però il messaggio del relativo green pass la sera, dopo le 23:00, del 14.1, ed il messaggio dell’esito del tampone (che in effetti può arrivare anche parecchio tempo dopo) solo la mattina del 15.1, cioè due giorni dopo.
Ed ancora: prenotato tampone molecolare per mia figlia il 13.1, chiamata solo per il 18, dopo ben 5 giorni.
A tacere, infine, della questione della prenotazione dei vaccini: se non fosse stato per il Comune di Pratola e per il mio medico, sempre presente durante tutta la problematica (con chiamate da lui effettuate anche dopo le 21:30), avrei avuto la prenotazione del vaccino di mia moglie a Pescara il 31.1 (ma mi hanno riferito che, a causa dell’inserimento di soggetti non prenotati, si sarebbe rischiata lì una fila di ore per arrivare a vaccini terminati) e la prenotazione di mia figlia i primi di marzo, sempre a Pescara, a green pass scaduto da un mese.
Mi pare dunque di poter affermare che, almeno per mia esperienza diretta, (a) i tamponi antigenici servono a poco o nulla e (b) qualche problema la ASL decisamente lo ha avuto, con buona pace (c) dei medici di famiglia che stanno sostenendo un carico disumano che, invece, il personale della stessa ASL dovrebbe sostenere.
Ben venga, dunque, che il problema sia pubblicamente sollevato, nella specie da Marianna Scoccia.
Anche da cittadino, infatti, non posso non chiedere all’unico Ente a ciò amministrativamente preposto, la Regione Abruzzo, di destinare maggiori risorse ai tamponi molecolari ed ai vaccini.
Da lettore auspico che, specie su quest’ultimo punto, si verifichino le affluenze dell’hub vaccinale locale che, pur con tempistiche bibliche nelle prenotazioni (spesso collocate ad Avezzano o Pescara), non mi paiono così affollati od oberati.
Spero, con ciò, di aver contribuito alla formazione dell’idea di ciascuno su un problema che, mi auguro ancora per poco, ci coinvolge tutti.
A chi amministra e dirige cosa importa se per l’esito di un tampone bisogna aspettare 4 giorni o più? Mica hanno i nostri problemi quotidiani. Brava la Scoccia a vigilare e a chiedere che le cose vengano ben fatte…unica