Lo zingaro egiziano

(ph. Tecla Pisco)

Al-Gharbia in arabo significa “occidentale” e in Occidente Mohamed Yaya ha ricostruito la sua vita. A 16 anni ha lasciato Gharbia, Governatorato egiziano, e si è trasferito a Sulmona, diventando Andrea – così lo chiamano -: tanti sacrifici, una fidanzata e una famiglia che, anche se non legalmente, lo ha adottato. Ieri, a 28 anni compiuti da pochi giorni, e con il numero 13 della fortuna sulla maglia, ha vinto la “Corsa degli Zingari” di Pacentro: straniero tra stranieri, uno dei 5 ammessi sui 32 partecipanti. Zingaro di fatto e da tradizione: ultimo, scalzo, che arriva primo.

I pacentrani, dopo la vittoria lo scorso anno di un bolognese, se ne sono fatti ancora una volta una ragione, ancor più quest’anno che il drappo della vittoria l’ha conquistato uno che ha corso contro sé stesso, in compagnia degli avversari. Li abbraccia a fine corsa, come fossero la sua vera famiglia, dopo quel chilometro di follia a piedi scalzi giù da Pietra Spaccata e su fino alla Madonna di Loreto. A sentire tutto il peso di una tradizione che non gli appartiene e le ferite nei piedi e nelle gambe per l’impresa.

In trionfo sulle spalle lo portano il presidente e il vicepresidente dell’associazione, che di amici intorno a fargli festa non ce ne sono. Ma il calore di chi gli sta vicino non è mancato: al bar e non a casa, la famiglia “adottiva” offre da bere a tutti i presenti. Come da tradizione.

Mohamed da oggi è un po’ più Andrea, è entrato nella storia per la sua corsa, tra le più veloci di tutti i tempi registrati: cinque minuti e otto secondi di felice sofferenza. Un traguardo raggiunto, tagliato per primo.

I pacentrani se ne sono fatti una ragione: il drappo anche quest’anno non resterà a Pacentro. Però quell’abbraccio sentito e commosso di tutta la comunità è il segno che ormai la Corsa è altro dal campanile. Un patrimonio dell’umanità che ora attende la certificazione dell’Unesco.

6 Commenti su "Lo zingaro egiziano"

  1. che bel pezzo

  2. Una riflessione | 5 Settembre 2022 at 05:28 | Rispondi

    Lodevole l’interscambio culturale, ma qui si corre per devozione, non può essere ridotto tutto ad una prova muscolare ! Chi partecipa deve essere mosso da questo, non basta dire “ mi hanno iscritti gli amici “! Chiamate Jacobs la prossima volta, così avrete un record assicurato !!!

  3. Mohamed, Mustafad, adottato a 16 anni. Ma chi è? Maah!

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