Lola Di Stefano, il Nas chiude il cortile della scuola

Chiude il cortile-parcheggio della Lola Di Stefano, così ha disposto il Nas. Altro che tutto a posto come blaterava qualcuno. Un problema non da poco, anche e soprattutto per la viabilità della zona, perché tra strisce blu e multe facili, genitori, ma soprattutto corpo docenti, non sanno più dove parcheggiare. Così per oggi la dirigente dell’istituto, Domenica Pagano, ha convocato gli stessi Nas, ma soprattutto il Comune, la Asl e la polizia municipale, per “la necessità di individuare adeguate misure equivalenti e sostitutive. Evidenziato la potenziale situazione d’ingorgo della circolazione che potrebbe generarsi a seguito della chiusura dell’unico parcheggio di cui dispone la scuola”.
Le criticità nella scuola di viale Roosvelt, però, non sono solo queste: la visita del Nas martedì scorso, seguita all’esposto presentato la scorsa settimana, ha evidenziato una serie di cose da correggere e da approfondire, alcune di poco conto, altre un po’ più serie.

I carabinieri del nucleo antisofisticazione, in particolare, hanno denunciato lo stato dei servizi igienici della materna “vetusti e necessitanti di decisi ed immediati interventi di manutenzione”: il pavimento di cemento raso che ormai non è più impermeabile, le pareti divisorie che necessitano di tinteggiatura, la rubinetteria che non è quella prevista dalla normativa. E poi quelli della scuola primaria le cui porte sono marce. Le prescrizioni riguardano ancora la rimozione immediata del materiale di risulta accumulato nei cortili che vanno sgomberati perché zone di accoglienza in caso di calamità, alcuni dislivelli, prese non protette a livello di bambino e poi segnalazioni minori, come banchi non protetti, televisore non ancorato, sedie rotte e potenzialmente pericolose per i piccoli studenti.
Ma sono altre e più serie le verifiche che il Nas ha detto di dover approfondire congiuntamente con la Asl e che riguardano il rapporto tra popolazione studentesca e metri quadrati a disposizione, nonché l’occupazione, oltre i limiti fissati dall’ordinanza sindacale, degli spazi al primo piano, quelli dove dovrebbero esserci solo tre le aule utilizzate, ma dove ci sono cinque uffici amministrativi e tre laboratori.
Per mensa e palestra, poi, hanno preferito non approfondire, perché sia l’una che l’altra sono già inattive: in attesa dei lavori di adeguamento dei locali di sporzionamento la prima, e delle relazione di agibilità la seconda.

5 Commenti su "Lola Di Stefano, il Nas chiude il cortile della scuola"

  1. bene,ma le scuole,tutte nessuna esclusa ,hanno l’agibilita’,le certificazioni,i permessi,nulla osta,autorizzazioni,ecc,ecc per operare,svolgere le attivita’,si o no? la sindaca,l’assessore,il dirigente,il segretario generale,la provincia ,la regione si assumono le responsabilita’? i genitori cosa dicono? sono tutti colpevoli…possibile che le sventure,le tragedie non hanno insegnato nulla,o no?

  2. Ci si può permettere di dire che si sta abbassando il livello sempre di più o c’è il rischio di essere tacciati di analfabetismo. Questo tipo di informazione non fa bene alla collettività. Non si sta facendo giornalismo d’inchiesta bensì si sta dando sfogo a sentimenti non propriamente nobili. Il risultato è che a rimetterci siamo tutti noi, per primi gli stessi bambini che si sostiene voler difendere.
    Credo che ormai non serva più, né tanto meno basti più, provocare dissenso o rivolte, bisogna tentare di proporre soluzioni, costruire una nuova società, altrimenti la discesa non si ferma. Ciò non significa chiudere un occhio nei confronti di chi non ha gestito e non sa gestire la situazione attuale, ma bisogna cercare per lo meno di igliorare il presente ed immaginare un futuro.

    • L’informazione deve informare, non è una cura, ma una diagnosi.

      • Con tutto il rispetto l’informazione oltre ad informare può anche aiutare a migliorare il futuro. Porto ad esempio qualcuno di più autorevole (senza nulla togliere alla vostra professionalità) così giusto per capire quale può essere un giusta strada da percorre anche da noi (Non mi riferisco tanto al contenuto quanto piuttosto al modo di agire).

        Fonte: Report

        A SEGNO LA “GRANDE SCOMMESSA” DI REPORT:
        NASCE LA PRIMA START-UP A TOR SAPIENZA

        Nel maggio 2017 #Report aveva simulato un progetto di rigenerazione di Tor Sapienza, un quartiere della periferia di Roma, coinvolgendo scuole, laboratori di ricerca, università, associazioni e investitori. Dalla simulazione alla realtà, è di questi giorni la notizia della prima start-up di zona. L’ Agenzia Di Quartiere Torsapienza, che riunisce 25 associazioni e istituti per promuovere “attività di coesione dei cittadini”, riferisce infatti che grazie all’intervento dell Itis Giovanni Xxiii si è tenuto un’incontro a cui, oltre all’agenzie e all’istituto, hanno partecipato l’organismo di ricerca senza fine di lucro CRF e la West Sud, azienda per lavorazioni elettromeccaniche di precisione. Sul tavolo il brevetto di un ex studente dell’Itis, oggi studente di chimica a Tor Vergata: un fotobioreattore per la crescita di microrganismi fotosintetici, capaci di purificare l’aria. Da queste “professionalità e idee – scrive l’Agenzia – nascerà una start-up con un notevole potenziale di sviluppo, dall’alto impatto economico”.

        #TorSapienza #Roma #ItisGiovanniXIII #AgenziaDiQuartiereTorSapienza

  3. bene,risapute le distinzioni,gli scandali dell’universita’ ,il degrado,il disagio sociale,criminalita’ ecc. del quartiere,ed anche il progetto Europeo gia’ finanziato per la riqualificazione…purtropppo regna l’inefficienza,l’incapacita’ dei politicialtroni,della partitocrazia per il saccheggio della Cosa pubblica…i finanziamenti per “l’adeguamento ” degli edifici scolastici sono stati erogati.piani,progetti pronti per essere realizzati,tutti hanno dato un contributo,mai realizzati….l’inettitudine,la voluta negligenza e’ degli amministratori,altro che “notizie/informazione” di progetti,attivita’ virtuose,sviluppo,
    impatto economico,attivazione di giovane impresa… siamo ancora alle fondamenta,o no?

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