L’orso Juan Carrito è libero nella natura della Maiella

L’orso Juan Carrito è libero. E’ stato trasportato sul massiccio della Maiella, attraverso un’operazione svolta dal personale del Parco Nazionale della Maiella, in collaborazione con il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, il Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Maiella” e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Pescara. Come sottolinea  l’ente Parco, è difficile ora prevedere cosa farà l’orso Juan Carrito nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, poiché sono molte le variabili che influenzano l’esito di operazioni complesse come le traslocazioni. Purtroppo, il ritorno dell’orso all’interno di centri abitati è un’eventualità che potrebbe verificarsi anche nel breve termine. Ma il Parco Nazionale della Maiella ha già predisposto un piano di intervento nel quale sono proposte ulteriori attività, anche sperimentali, mirate a tenere l’orso lontano dai paesi e a tentare tutto quanto possibile per eliminare o quanto meno ridurre la sua dipendenza dal cibo di origine antropica. “Il Parco Nazionale della Maiella – spiega il direttore del Parco Luciano Di Martino – sta operando con estrema professionalità supportando le operazioni di gestione della complessa situazione creatasi a Roccaraso sia attraverso azioni concrete, sia attraverso proposte di possibili attività da sperimentare, tra le quali il già citato percorso di ‘rieducazione’, per agire sul comportamento dell’orso, che tuttavia non è ancora iniziato, ed anzi deve essere ancora espressamente autorizzato”. Il ritorno dell’orso confidente in natura, rappresenta la seconda fase dell’intervento di emergenza, eseguito dal Parco Nazionale della Maiella a supporto della Regione Abruzzo. Juan Carrito era stato catturato il 6 marzo scorso a Roccaraso e trasferito  temporaneo nell’area faunistica di Palena,  in attesa di un miglioramento delle condizioni meteorologiche che, finora, avevano impedito l’attuazione della traslocazione in alta montagna. Durante il periodo trascorso in area faunistica, l’orso non ha avuto contatti con l’uomo e si è alimentato esclusivamente di cibi di origine naturale. In questa fase, infatti, la sua permanenza temporanea era mirata al solo allontanamento urgente dell’orso da Roccaraso, in attesa, appunto, di poter effettuare la traslocazione in Maiella. La presenza di Juan Carrito nei centri abitati, infatti, non era più tollerabile, soprattutto perché l’animale si alimentava ormai da troppo tempo quasi esclusivamente di rifiuti, un comportamento che, oltre a creare situazioni potenzialmente pericolose e di conflitto con le persone, danneggiava l’orso stesso mettendo a repentaglio la sua salute. “Naturalmente – aggiunge il presidente del Parco Lucio Zazzara – gli interventi da mettere effettivamente in campo saranno stabiliti attraverso interlocuzioni tra tutti gli enti coinvolti e, comunque, sempre sottoposti ad autorizzazione da parte del Mite. Il Ministero è stato aggiornato sull’esito delle nostre attività e sulla nostra volontà di fare tutto quanto sia nelle nostre possibilità e nella compatibilità delle valutazioni scientifiche del caso, per garantire a Juan Carrito una vita “da orso” in natura”. Il coordinamento tra enti, la ricerca e l’applicazione di metodi sperimentali e la consapevolezza che la dipendenza dal cibo di origine antropica sia un fenomeno deleterio per l’orso sono i tre punti cardine della strategia di intervento nella quale si incastrano le attività portate avanti e proposte dal Parco Nazionale della Maiella, anche nell’ambito del  Progetto Life internazionale Arcprom del  quale  il Parco è partner insieme al Wwwf Italia, con cui sono in corso diverse collaborazioni, con la finalità ultima, di permettere a questo animale di continuare a vivere in libertà nei territori montuosi a cui appartiene.

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