L’ospedale con il “green pass”. Diffida degli utenti contro le misure per accedere all’Annunziata

Un caso unico in Abruzzo e probabilmente in Italia: all’ospedale di Sulmona il Covid e l’emergenza pandemica non sono ancora passati. Le precauzioni dell’ospedale peligno restano infatti alte, fin troppo secondo alcuni utenti che l’altro giorno hanno inviato una formale diffida alla Asl per rimuovere quella che, sostengono, è una procedura “palesemente arbitraria”.

Ad oggi, infatti, per accedere in visita anche ad un degente al nosocomio peligno è necessario prenotarsi con un giorno di anticipo, ma soprattutto compilare un’autocertificazione nella quale si dichiara di non avere il Covid, di non avere la febbre, né sintomi, né di avere avuto contatti con un positivo negli ultimi cinque giorni. Insomma, non è richiesto il green pass, ma poco ci manca.

Secondo la direzione dell’ospedale la procedura non è arbitraria, perché la circolare ministeriale, pur avendo il decreto di fine anno abolito tutte le limitazioni (fatte eccezione l’uso della mascherina), ha lasciato ai singoli presidi la possibilità di adottare misure aggiuntive a tutela dei pazienti.

Il modulo di autocertificazione e la relativa registrazione dei dati personali, si legge però nella diffida, non è supportata da alcuna normativa ad oggi vigente.

E d’altronde le precauzioni in questione non sono richieste neanche negli ospedali della stessa Asl.

La direzione sanitaria di Sulmona, dopo la segnalazione e la diffida, si è impegnata a rimuovere questa procedura: sia per quanto riguarda l’autocertificazione, sia per quanto riguarda la prenotazione in anticipo.

Chissà se per Pasqua la pandemia potrà dirsi finita anche all’Annunziata di Sulmona.

7 Commenti su "L’ospedale con il “green pass”. Diffida degli utenti contro le misure per accedere all’Annunziata"

  1. Ancora si crede al covid?! Ridicoli

  2. Solo il reparto medicina richiede ancora il pass…,poi hanno avuto il covid in reparto 4 volte!!!!!

  3. li pulpt di nalind emma fa nja s facev navot ch lu dulupolp du lumput

  4. Triste realtà che nessuno ammette | 8 Aprile 2023 at 10:36 | Rispondi

    Ah certo loro richiedono tante cose però poi fanno entrare dai degenti chi vogliono loro! Il reparto di medicina lo chiudono/chiudevano sistematicamente per covid nonostante i visitatori venissero controllati con estrema rigidità (com’è giusto). Infatti, il problema della diffusione del covid non sono i visitatori ma gli inservienti che vanno da un reparto all’altro spesso senza motivo ma semplicemente perchè a differenza dei visitatori loro possono andare ovunque senza problemi e usando vie interne; quindi li trovi ovunque tranne dove dovrebbero essere ed ovviamente per fare tutt’altro rispetto al loro lavoro.

  5. 👏👏👏👏👏

  6. Io invece che ci sono stata per assistere un familiare ritengo che gli orari di visita con prenotazione è una cosa giusta. Non si crea confusione nelle camere, ogni paziente ha il suo visitatore con due orari al mattino e due al pomeriggio possono stare tranquilli. Del resto siamo in un ospedale e le regole ci devono essere.

  7. francesco.valentini1935 | 10 Aprile 2023 at 19:39 | Rispondi

    Non vogliamo ammettere che il covid e’ dietro l’angolo:si brinda alla “riconquistata liberta’ ” di cadere vittime di questa maledetta pandemia che lo Stato ha paura di definire con il suo nome e di raccomandare il ricorso a misure di prudenza che vanno imposte quando e’ in gioco la sanita’ pubblica:anche se ci costa qualche sacrificio:non buttiamola in politica…liberticida. Senza polemiche per partito preso.

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