Mafioso ricoverato, preoccupazione dietro le sbarre. Oggi 43 nuovi casi

C’è preoccupazione per quella che potrebbe essere la diffusione del contagio all’interno della Casa di reclusione di Sulmona: i tamponi a tappeto sui circa quattrocento detenuti si sono conclusi oggi e nelle prossime ore si dovrebbe avere un quadro più chiaro con l’arrivo degli esiti. Ma se le percentuali riscontrate nella prima sezione testata, dove sono risultati positivi 15 ospiti su 46, dovesse essere replicata, si tratterebbe di circa 150 positivi. E non si tratta, come si può ben intuire, di pazienti di facile gestione.

Oggi, ad esempio, uno dei 15 detenuti che erano stati già accertati come positivi, ma che, a parte uno, erano asintomatici, ha cominciato ad accusare sintomi severi, tanto che è stato necessario il suo ricovero presso l’ospedale di Sulmona. Da una prima diagnosi fatta dai medici del carcere l’uomo sarebbe affetto da una polmonite bilaterale con dispnea grave.

Il ricovero non è stato semplice e soprattutto non sarà semplice assicurare la sua degenza, nel caso dovesse rimanere a Sulmona dove, d’altronde, il cosiddetto “repartino” non è di fatto mai entrato in funzione. Non si tratta solo di prestare le cure necessarie, ma anche di garantire la sicurezza per lui e per gli altri degenti: il detenuto ricoverato, sessantasettenne, è infatti uno di quelli dell’alta sicurezza, in carcere per associazione mafiosa. Va da sé che non può essere lasciato solo, neanche in un reparto di malattie infettive.

Dal carcere si attendono direttive dal ministero e dal Dipartimento centrale su come gestire il possibile focolaio dietro le sbarre che, nelle prossime ore, potrebbe essere conclamato.

Oggi intanto i contagi tornano a salire anche in Valle Peligna: i nuovi positivi sul territorio del Centro Abruzzo sono 43, di cui 19 solo a Sulmona.

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