Magneti Marelli, 1.500 posti a rischio. Sindacati chiedono confronto con l’azienda

(foto abruzzolive)

Un piano di ristrutturazione che prevede un taglio al personale che mette a rischio 1.500 posti a livello mondiale. Questa è l’idea della Marelli Corp (ex Magneti Marelli), oramai controllata dal 2019 dal fondo statunitense Kkr. La scelta è stata influenza dalla pandemia mondiale. Con la carenza di necessità di componenti per automobili si è deciso di ristrutturare l’azienda, snellendola e tagliando il personale.

Il taglio è previsto sui 43.000 dipendenti mondiali di Marelli Corp, di cui un quarto in Italia e con il sito produttivo di Sulmona già in stato di crisi. Non si è fatta attendere la risposta dei sindacati, affidata in una nota a Simone Marinelli, coordinatore nazionale Marelli per la Fiom-Cgil.

“Abbiamo appreso dagli organi di stampa – si legge nel comunicato – del piano di riorganizzazione a livello mondiale della Marelli, che prospetta una riduzione dei costi anche attraverso il licenziamento di 1500 lavoratori a livello globale. Decisione presa senza alcun coinvolgimento delle lavoratrici, dei lavoratori e del sindacato. L’azienda deve avviare immediatamente un confronto con i sindacati sul futuro degli stabilimenti italiani, che non può certo partire da decisioni prese dai vertici globali senza la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. In questa fase di grandi trasformazioni occorrono investimenti in ricerca e sviluppo, un piano per l’occupazione e la formazione. Marelli in Italia ha le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. Non possiamo lasciare a decisioni prese fuori dal nostro Paese, il futuro di una delle aziende di componentistica più importanti del nostro settore”.

1 Commento su "Magneti Marelli, 1.500 posti a rischio. Sindacati chiedono confronto con l’azienda"

  1. Se ho ben capito dei 1500 circa un terzo li tagliano a Sulmona.

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