
Minacce, offese e atti di violenza nei confronti della madre, tanto da costringerla ad abbandonare la casa insieme al coniuge e trasferirsi in una casa di riposo. Con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza privata, oggi la giudice del tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione Giovanni Di Simone, 64 anni di Goriano Sicoli.
I fatti risalgono al 2018, quando dopo continue vessazioni l’anziana madre dell’uomo fu costretta a trovare riparo in una casa di riposo.
Lo stesso Di Simone tre anni fa venne condannato con decreto penale per le offese rivolte in calce ad un articolo della nostra testata all’avvocata Teresa Nannarone che aveva srotolato uno striscione dal suo studio in occasione di un comizio di Matteo Salvini.
La miseria è una brutta bestia. La Pinacchio (che ho già denunciato a Campobasso e si sarebbe dovuta astenere) mi ha comminato almeno sette anni di carcere in diversi procedimenti penali aperti dalla voglia di esistere dei carabinieri, ma senza una sola prova od un solo riscontro,solo le parole scomposte di una vecchia folle che ha palesato follia delirante immediata , da giovane, e come la madre Marinilli Brigida che è stata ricoverata al manicomio di Collemaggio, tantochè quando sono nato come primogenito già mio Padre Di Simone Romualdo se ne era dovuto andare (dormiva altrove, ma sempre in paese) e mi è venuto a vedere dopo due settimane.
Se non lo chiudono il Tribunale di Sulmona e tolgono questi poverelli questa volta non faccio proprio appello faccio passare la sentenza definitiva e me ne vado in galera come se Sulmona,finalmente, fosse la Corte di Cassazione di ROMA.
Tanto Roma non esiste ne il CSM ne il Quirinale e permette queste tiranniche vessazioni particolarmente miserabili verso il popolo, perché almeno il 90% dei procedimenti che fanno sono tutti inventati,solo per farseli pagare, quindi tanto vale allora che se non si fa più appello elevare Sulmona a Corte di Cassazione cosicché tutte le sentenze sono definitive.
Non conosco la tua vicenda ma conosco il NAZIfemminismo della giurisprudenza italiana riguardo alle separazioni/divorzi . In Italia se hai un figlio maschio ti devi preoccupare. E al Tribunale di Sulmona se ne vedono di ingiuste sentenze. Il Palazzo di Ingiustizia. Poi si va all’appello e neanche leggono . Risentenziano senza leggere nulla . Non conosco la tua vicenda ma sullo schifo dei Tribunali MASSIMA SOLIDARIETÀ.