
Diversificare le commesse e acquisire nuovi clienti: la richiesta dei lavoratori e dei sindacati della Magneti Marelli di Sulmona per superare la crisi, aprire prospettive e uscire dalla mono committenza del Ducato, sembra essere stata finora ignorata dall’azienda. Anzi: la Marelli sembra andare in tutta altra direzione, perché da qualche giorno è in via di smantellamento uno dei due bancali di produzione “Giorgio”, utilizzato per la lavorazione dei semiasse di Giulia, Stelvio e Maserati. Un macchinario che occupa, per ogni bancale di lavoro, quattro/cinque lavoratori per turno che, ai ritmi di due turni che si stanno facendo in questo periodo, si traducono in una decina di addetti in meno. La scelta di dimezzare la catena di questa linea, potrebbe essere solo l’inizio: i lavoratori temono che presto sarà smontato e portato via anche il secondo bancale, con un sostanziale e definitivo addio a quel po’ di diversificazione nella produzione peligna.
Lo smantellamento si aggiunge, poi, a quello fatto, un paio di mesi fa, della linea di lavorazione dei semi corner per il Ducato, questa smontata per essere portata ad Atessa, in ossequio al processo di internalizzazione fatto da Stellantis, anch’essa d’altronde legata a doppio filo con la crisi dell’automotive.
Di fatto nello stabilimento di Sulmona è rimasta la lavorazione del Ducato e di qualche pezzo della Panda, del tutto residuale, tuttavia, nell’economia della fabbrica.
Nei giorni scorsi è stato montato un bancale per l’elettrico nel capannone di Sulmona, ma ad oggi non si sa che prospettive possa aprire questo nuovo macchinario.
L’azienda resta abbottonata, infatti, sugli investimenti futuri, nonostante la Regione abbia dato ampie disponibilità a favorirli.
Le maestranze, intanto, continuano a scendere: dai 460 di dicembre si è passati agli attuali 444 addetti, 16 lavoratori che hanno accettato gli incentivi e che sono usciti dalla fabbrica in modo non traumatico, ma comunque penalizzante per i numeri di uno stabilimento che non può andare sotto la soglia di non ritorno, quella cioè per cui la sostenibilità del sito verrebbe meno. Solo nel 2025 gli esuberi annunciati sono 147, il che porterebbe nel giro di un anno la Marelli di Sulmona a 313 addetti, pericolosamente vicina alla soglia citata.
Il tutto mentre i lavoratori sono in contratto di solidarietà fino ad agosto 2025 e con una prospettiva di un altro anno di ammortizzatori sociali fino all’estate 2026, quando cioè si conteranno i danni e perdite di questa difficile crisi del settore, davanti alla quale Marelli, finora, non ha messo in atto alcuna azione difensiva.
Stiamo scendendo l ‘italia e l’Europa ai trumpiani .
Che vi aspettate ??? Loro vogliono solo che si vendano Ford e Tesla! Sai che glie frega di Sulnona e là Magneti Marelli ?
Guardate che un mio Non è commento provacatorio ma è cruda realtà …
Questo è solo l inizio
Questo non è un commento ma una pu…
il contrario : questo è l’unico commento serio .
Dopo le buche di monnezza sotto il Morrone questa è la vera proprietà per Sulmona
L’occupazione è la vera criticità del comprensorio, e questo da più decenni di scandalosa gestione della politica regionale e nazionale, abbandonando un’area interna disastrata a se stessa e alla provvidenza (mai vista neanche quest’ultima).
Area di crisi e altre iniziative, sono tutte rimaste lettera morta sulle labbra dei politici e sulla carta, quanto se ne è dato seguito.
Nessuno si è mai interessato di far risalire la china al comprensorio e questo tanto nei tempi d’oro dell’occupazione (sempre per gli altri) e ancor meno ora nella disgrazia globale, mai nessuno ha speso una lira, un euro, altrove di tutto e di più, in tutti i settori economici (agricoltura, industria e servizi).
Già siamo ridotti ai minimi termini in tutto e in tutti i settori e con l’aggravante dell’indirizzo di annientarli tutti.
Chiusa anche la MM sarà il de profundis dell’economia della vallata e il suo crollo, con la politica al capezzale del territorio inerme come sempre… EPPURE QUESTA POLITICA BAZZICA COSTANTEMENTE IN ZONA, FORSE PER AMMIRARE IL DISASTRO CHE HANNO COMPIUTO.
SI CONTINUERA’ COSI’? ANCHE E ANCOR DI PIU’ IN TEMPO DI ELEZIONI, QUANDO L’ATTIVITA’ POLITICA PER IL BENE DELLA VALLATA E’ AL MASSIMO?
E NEL MENTRE, LE NOSTRE CONSIGLIERE REGIONALI CHE AZIONI METTONO PENSANO E METTONO IN ATTO PER LA LORO AMATA VALLATA?
Non so come gli elettori sulmonesi, facciano a non accorgersi del totale abbandono, della totale mancanza di considerazione riguardo le politiche e le strategie di sviluppo, riservate alla città, da vent’anni a questa parte…
Non un’azione incisiva, una visione realizzabile, una presa di posizione credibile e determinante…
Sempre lo stesso lungo elenco di problemi che continuiamo a ripetere ormai da decenni.
Anzi l’elenco si allunga, le promesse si rinnovano, i partiti si cambiano e i protagonisti della politica che non c’è, ma c’è solo tanta fame di lavoro, rimangono sempre gli stessi…
Risposta semplice per quanto riguarda il nostro territorio.
C’e’ un “grande” esercito di imboniti e creduloni, pronti a dare l’anima e altro purchè vengano risolti i loro più svariati problemi veri o inverosimilmente tali quali debolezza, pigrizia e altro, per concludere con la peggiore di tutte, per abitudine che crea assefuazione.
Con questo non gliene voglio fare una colpa, ci sono passate più di una generazione (e non possiamo ne dobbiamo nascondercelo), ma continuano ad alimentare un sistema clientelare ormai “non più sostenibile” (quantomeno per i “cambiati tempi”) e che ultimamente ha creato eclatanti esempi di DISASTRI UNICI, ma nessuno se ne preoccupa, perche da una parte io politico devo mantenere il mio potere e dall’altra “MO’ TOCC A ME E N ME NE FREG NIENT D JATR E DI NISCIUN”.
Questa la “filosofia di pensiero maggiormente” diffusa sul territoio
Ma il bello è che “NON FINISCE QUI”.
Le consigliere regionali fanno i selfy. Mai viste davanti alla Magneti. IL NULLA COSMICO, purtroppo per noi
Una volta pensavo l’Abruzzo fosse una regione migliore (ho amato i protagonisti dei romanzi di Silone)
E poi la politica invita i giovani a non lasciare il loro paese. Fra dieci anni gli imprenditori investiranno nelle RSA e dico imprenditori perché la politica non è in grado di assicurare nemmeno le cure necessarie….eppure sia il diritto al lavoro quanto quello alla salute sono diritti inviolabili.
Lavoravo in Marelli Crevalcore, han deciso di chiuderla e ci sono riusciti. 230 lavoratori dispersi. Sono stati delle persone piccole. Da parte mia cercherò di tenermi la mia auto fin quando non fonde
La ringrazio per la sua citata esperienza e del contributo dato.
https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2024/agosto/lavoro-accordo-definitivo-per-marelli-colla-grande-soddisfazione-per-gli-obiettivi-raggiunti
Nel servizio si parla di “riconversione produttiva dello stabilimento e salvaguardia occupazionale”, e poi, “dei 222 lavoratori, 152 passano a Tecnomeccanica mentre 67 sono interessati dal piano sociale. Di questi, 40 con il trasferimento volontario in altri siti di Marelli e 27 con l’uscita volontaria o attraverso la Naspi incentivata o l’assegno di esodo per l’Isopensione”.
Quando e spero mai avvenga tutto ciò per l’impianto di Sulmona, Confindustria, istituzioni, sindacati” e POLITICANTI LOCALI se ne infischieranno altamente e totalmente del mantenimento dell’occupazione nel territorio e riporto alla mente tutte le vertenze delle società sul territorio che hanno chiuso senza colpo ferire e quel che è peggio, nell’indifferenza totale dei cittadini, ed è proprio qui, che i politicanti fanno breccia nell’ “humus corrotto e sterile” di una popolazione remissiva, che per una bizzarra quanto validamente testata forma di contrappasso, rappresenta un valore di “linfa vitale” per i falsi politici che al contempo sono i veri detrattori della popolazione locale.