Margiotta, i viaggi e la Corazzata Potemkin

Le indagini sono concentrate, per il momento, in particolare sui primi sei mesi di gestione del Cogesa, quando l’amministratore unico appena nominato, Vincenzo Margiotta, presentò un conto per rimborsi viaggi di 13.824 euro: oltre 2mila euro puliti al mese. Circa dieci volte rispetto a quanto richiesto dai suoi predecessori e tre volte la spesa del primo semestre 2018 quando lo stesso Margiotta, dopo l’ondata di polemiche scoppiata per quelle cifre, chiederà poco meno di 4mila euro tra spese di viaggio e missione.


Le false comunicazioni sociali sarebbero queste, insomma, quelle che hanno portato la procura della Repubblica di Sulmona a consegnare un’informazione di garanzia all’amministratore unico della società partecipata, contestualmente all’acquisizione di documenti fatta in sede e ai due avvisi fatti recapitare, per falso in atto pubblico, all’assessore del Comune di Sulmona Stefano Mariani che presiedeva la riunione del comitato del controllo analogo il 18 settembre scorso e alla ex dipendente Vincenza Santarelli che verbalizzò la deliberazione del comitato per dare il via libera ai famosi bandi di concorso, delibera negata da chi quella sera partecipò alla riunione. Bandi, ora, ancora una volta sospesi proprio da Margiotta, “per rispetto alla magistratura” e che, se non fosse stato abbastanza chiaro, dimostrano come non c’era tutta quell’urgenza di farli, non sotto elezioni almeno.


Tornando all’indagine sull’amministratore unico, i magistrati stanno verificando in particolare se quei viaggi rimborsati a Margiotta siano stati davvero compiuti e soprattutto se siano stati fatti per conto della società pubblica che amministra.
Un’inchiesta ancora in corso, appena iniziata, anzi, che si sa da dove è partita e non si sa dove arriverà; perché di cose da chiarire nella gestione di Cogesa ce ne sono tante.


Una gestione fatta di muscoli, che ha lacerato un territorio, e che non manca di regalare perle di comicità alla Fantozzi, come la lettera di solidarietà sottoscritta ieri, su carta intestata, dai dipendenti della società pubblica. “Siamo certi che la vicenda sarà archiviata quanto prima – sottoscrivono i dipendenti -. Noi, con la guida del nostro amministratore unico, continueremo a lavorare con la stessa determinazione e la massima attenzione. La crescita esponenziale di Cogesa in questi due ultimi anni – si legge ancora – si deve al nostro lavoro quotidiano e alla visione della società tracciata dall’amministratore unico”… Il cineforum con visione e dibattito della Corazzata Potemkin, si terrà nella sala conferenze.

7 Commenti su "Margiotta, i viaggi e la Corazzata Potemkin"

  1. L’unica cosa che funziona, e bene, nella Valle Peligna. Sfasciate anche questa, per mire politiche e di spartizione di poteri di loschi figuri che in quanto a rimborsi per spese di viaggi taroccati meriterebbero
    l’ Oscar ed il premio Nobel, e poi non vi resta che “ tappare” la gola di Popoli e farla diventare un bel lago.
    “Omnes qui acceperint gladium, gladium peribunt”.

    • E poi tocca all'acqua | 8 Giugno 2019 at 16:32 | Rispondi

      Se fosse privata tanto di cappello. Ma ahimè è pubblica, quindi, la musica “è un po’ diversa”

  2. nell’orto del Getsemani,un Signore molto famoso disse: basta cosi…con la monnezza,i Paesi democraticamente evoluti, con infrastrtutture/impianti (nessuno escluso) tecnologicamente avanzati,la aziende dedicate gestiscono efficacemente,proficuamente,con risultati eccellenti anche e soprattutto in termini economici, l’intero ciclo dalla raccolta,reciclano tutto,bruciano il restante…si,con inceneritori a recupero di energia,addirittura elettricita’,acqua calda,riscaldamento,ecc gratuito per i Cittadini….naturalmente tutti i bilanci,atti,documenti,compensi amministratori,costi di gestione,ecc,ecc sono in chiaro,pubblicati sui siti di riferimento,ovvie le ragioni,il controllo dei proprietari i Cittadini,obbligo valido anche anche per le aziende private,a tutela degli azionisti,altro che spade,Legalita’ diffusa, per funzionare bene,come accade nel resto del Mondo,al top Germania..
    per i viaggi?

  3. Publio Vettio Scatone | 9 Giugno 2019 at 09:16 | Rispondi

    Si certo è una società pubblica , “ In house”, dove i soci ( Comuni) esercitano il controllo analogo sulla stessa società. Ma funziona, e bene, e questo è la cosa importante. Lo certifica il numero di comuni che è entrato o chiede di entrare, alcuni ubicati fuori Provincia. La qualità dei servizi è soddisfacente, i conti sono in ordine, le tariffe sono stabili e non vengono aumentate. Aspettiamo per i rimborsi del presidente,
    ne riparleremo quando le contestazioni saranno CERTIFICATE, se veritiere.
    Poi possiamo analizzare tutti i fallimenti gestiti dai politici locali in anni passati, dalla raccolta dei rifiuti alla pulizia delle aree verdi, dalla gestione dell’area industriale/ artigianale, alle buche che non vengono riparate.
    Le assunzioni clientelari ci sono sempre state, da tutte le parti in commedia, quello che fa la differenza è
    la capacità gestionale/ economica della cosa pubblica o partecipata che sia.
    Se volete vi elenco tutte le assunzioni fatte per via clientelare/politica in tutto il comprensorio Peligno,
    e tutti gli incarichi dati a familiari, amici, mantenute/i , compari , compagni, imprenditori ed imprese.
    Da tutti i politici, Sindaci e sindacalisti locali negli ultimi trent’anni. Di questi, il più pulito ha la scabbia,
    e nessuno di loro può parlare o scagliare la prima pietra.
    E, per favore, non confondete il Cogesa come una “ municipalizzata” di Sulmona, non lo è e mai lo sarà!

  4. bene,l’azienda e’ pubblica, dei Cittadini,punto,le Leggi europee,nazionali,regionali
    prevedono di tutto e di piu’…,ato/consorzio/ente per differenziata innazitutto,raccolta,
    gestione,smaltimento,impianti,ecc,ecc inceneritori compresi ,escluse le violazioni….
    ad esempio l’impugnazione davanti la Corte Costituzionale delle legge regionale..naturalmente il rispetto delle disposizioni per l’accesso ai finanziamenti pubblici previsti per “l’economia circolare” dunque nulla di eccezionale,semplice,alla portata di qualsiasi persona…con gli spot pubblicitari,tipo la rivista dei rifiuti, si cerca di far/dare a credere ,soprattutto ai sudditi del feudo,che l’attuale gestione e’ da primato,con risultati incredibili…sul sito di riferimento le verita’,che dicono diversamente…oltretutto, le Leggi prevedono che chiunque, anche privati cittadini ,che ricevono contributi pubblici hanno l’obbligo della trasparenza e tracciabilita’,soprattutto il rispetto della destinazione quali le motivazioni,ragioni del finanziamento pubblico…le stesse non prevedono ritorno economici / interessi particolari,privati,personali,sicuramente le ragioni dell’interessamento delle
    Autorita’ di vigilanza,controllano la legittimita’, nel rispetto delle Leggi ….
    quando si verificano azioni/atti di avvertimento, intimidazioni,minacce,i “Controllori”
    intervengono immediatamente,la differenza tra azienda pubblica o privata e’ irrilevante,o no?

  5. Publio Vettio Scatone | 10 Giugno 2019 at 08:11 | Rispondi

    Su trasparenza e imparzialità siamo tutti d’accordo. Su riempire il buco: non funziona più cosi con le nuove normative che impongono il riciclaggio dei rifiuti, altrimenti torniamo al DPR 915/82.
    Su Quaglia, e aggiungo l’ing. Margani, concordo. Ti voglio “ricordare” la discarica di Santa Lucia, dove si è permesso di depositare migliaia di quintali di rifiuti provenienti dal nord Italia ed ancora non vengono bonificati
    a distanza di 15 anni. Dov’era l’allora classe politica? E la magistratura?
    Per lo spazzamento delle strade di Sulmona devi chiedere alla tua Sindachessa, magari chiedigli come spende la quota della TARI relativa proprio allo spazzamento e pulizia delle stesse.
    Quello che volevo dire è che abbiamo una classe politica interessata solo ai propri interessi e tornaconti personali, del bene pubblico e collettivo ne fanno carne di porco.
    Per quanto riguarda l’ubicaIone della discarica consortile di Noce Mattei, forse hai dimenticato tutte le battaglie fatte allora dai cittadini delle Marane e cittadini limitrofi, con petizioni e manifestazioni pubbliche. E furono lasciati soli, non ricordo una sollevazione popolare dei cittadini di Sulmona che se ne stettero belli zitti, asserviti alla classe politica di allora che appoggiò la realizzazione della discarica e la spartizione dei finanziamenti pubblici e dei posti di gestione.

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